Il pensiero va subito alla strage di Cisterna, ad Antonietta Gargiulo e soprattutto alle sue due bambine uccise dal papà carabiniere. “Difficile festeggiare questa ricorrenza avendo incontrato il male assoluto, ma il nostro dovere è andare avanti per servire il cittadino”. Il colonnello Gabriele Vitagliano, comandante provinciale dei carabinieri di Latina parla nello spazio all’aperto del Circolo Cittadino dove si svolge il 204° anno dalla fondazione dell’Arma.
Ha deciso di evitare le statistiche, quasi un rito in queste occasioni, per ricordare invece alcuni episodi che hanno segnato l’anno, nel bene e nel male. La strage di Cisterna, che è il male assoluto.
IL SALUTO
“Sono Antonietta Gargiulo. Voglio ringraziare ognuno di voi per le preghiere e per l’amore! La mia vita oggi qui E’ UN MIRACOLO! Ringrazio Dio ogni istante. Il vero miracolo è l’amore che ha circondato me e soprattutto le mie bambine”. Inizia così il saluto della moglie di Luigi Capasso, il carabiniere che ha ucciso le due figlie e poi si è ammazzato a Castello di Cistena. Antonietta Gargiulo ha inviato un messaggio al suo gruppo di preghiera.
Una rosa bianca di lana per Alessia e Martina. Sono le figlie del carabiniere Luigi Capasso, uccise dal loro stesse padre mentre dormivano nei loro lettini. Un’associazione di Latina ha deciso di ricordarle insieme a “tutti quei bambini che subiscono ogni giorno violenza in famiglia”. La commemorazione avviene dunque con delle rose bianche, che verranno raccolte in tutta Italia “da chi non vuole dimenticare”.
La notizia della strage di Latina ha scosso tutta l’opinione pubblica, togliendo la parola a chiunque.