Tra i tanti affari criminali svelati dall’ultima operazione che ha portato all’emissione di oltre 40 misure cautelari per la gestione da parte dei clan degli ospedali di Napoli figura anche una tangente da circa 400mila euro per un appalto all’ospedale Cardarelli. Un aspetto che dovrà adesso chiarire il boss Cimmino all’indomani del suo pentimento. Un affare dove, anche questa volta, c’era la longa manus dei Cimmino del Vomero. Un clan attraversato da tensioni come si evince da alcune intercettazioni riportate nell’ordinanza firmata dal gip Marcopido. Al centro della contesa alcune somme che il boss Luigi Cimmino, grazie a suo figlio Diego Franco, avrebbe trattenuto per sè. Per tale episodio per un periodo al boss non sarebbe stata corrisposta la ‘mesata’ mensile poi ripristinata dopo una mediazione degli ‘amici di Marano’.
Le lamentele contro Cimmino
Vittima dell’estorsione sarebbe l’associazione temporanea di imprese composta dalla Cosap e dalla Co.Ge.Pa., aggiudicatarie dell’ appalto per la manutenzione straordinaria per l’adeguamento tecnologico del Cardarelli. A parlare è l’imprenditore Alessandro Desio con uno dei pezzi da novanta del gruppo, Giovanni Caruson. Desio allude ad un incontro avuto con il figlio del capoclan:«Mi ha detto che il padre si sta facendo la galera e gli ho detto che pure noi ci siamo fatti la galera per il Vomero e che il padre non si deve rubare niente. Sono andato pure io là quando si é chiuso questo lavoro e se li è presi Gigino hai capito? Sono 400mila euro».