Nella giornata odierna, presso la Casa Circondariale di Carinola, si è verificato un episodio di inaudita violenza ai danni della Polizia Penitenziaria.
Un detenuto italiano, senza alcun motivo apparente, è andato in escandescenza distruggendo con i bocchettoni dell’idrante l’ufficio agenti della “rotonda”.
Tensione nel carcere di Carinola, detenuto distrugge l’ufficio agenti con il bocchettone dell’idrante
Non pago, ha aggredito brutalmente il personale in servizio: un collega è stato colpito alla testa e ha riportato una ferita grave con 12 punti di sutura, mentre altri due agenti intervenuti per contenere la furia del detenuto hanno riportato prognosi rispettivamente di 10 e 6 giorni.
Un bilancio drammatico che ripropone, ancora una volta, la realtà quotidiana delle carceri italiane: luoghi di lavoro sempre più pericolosi per chi indossa la divisa blu della Polizia Penitenziaria.
“Non è più tollerabile – ha dichiarato il Segretario Generale Aggiunto del Si.N.A.P.Pe, Luigi Vargas – che i nostri colleghi continuino a rischiare la vita in un sistema penitenziario che non garantisce né sicurezza né strumenti adeguati per fronteggiare simili emergenze. Siamo stanchi di contare feriti tra i nostri uomini: servono provvedimenti urgenti e concreti, non parole di circostanza. Lo Stato deve tutelare chi tutela lo Stato”.
Sulla stessa linea il commento di Pasquale Gallo, Segretario Nazionale del Si.N.A.P.Pe: “L’aggressione di Carinola è la fotografia impietosa di un sistema allo sbando: carenza di organico, strutture fatiscenti, detenuti sempre più violenti e personale lasciato solo ad affrontare il pericolo quotidiano. Il *Si.N.A.P.Pe* sarà al fianco dei colleghi aggrediti e chiederà al Dipartimento interventi immediati per garantire condizioni di lavoro dignitose e sicure”.

