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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Tentato omicidio, Russo era già finito nei guai: ecco cosa fece l’ex Napoli

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E’ accusato di tentato omicidio per aver partecipato, insieme a suo zio, al ferimento dell’ex fidanzato della cugina. Una discussione degenerata è stato solo il preludio al peggio, ad un certo punto sono venuti fuori i coltelli e con più fendenti è stato accoltellato al torace il giovane colpevole di non voler accettare la relazione con la ex.

Massimo Russo è stato arrestato nella giornata di ieri dalla polizie e probabilmente qualche agente nel leggere le generalità, e guardando negli occhi il 37enne, avrà notato che a finire in manette era stato un ex calciatore del Napoli.

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Russo, cresciuto nel settore giovanile degli azzurri, aveva coronato il sogno di esordire in prima squadra. Addirittura nella stagione 2002/2003 veniva indicato come possibile rivelazione. Una presenza dopo l’altra, il minutaggio che aumentava sempre più sembrava il preludio alla consacrazione, ma di mezzo si mise Nicola Carlo Pagani, difensore del Cosenza che con un’entrata killer di fatto stroncò la carriera a Russo.

Per quest’ultimo lussazione completa della caviglia, lesione della capsula legamentosa e frattura scomposta del perone. L’entrata in un tunnel senza fine, con lo stop di un anno e mezzo ed il successivo fallimento del Calcio Napoli che lo lasciò così senza squadra.

In seguito qualche altro gettone in B prima di una lunga militanza in Serie C, prima di scendere di categoria fino all’Eccellenza. Ed è proprio l’esperienza nel calcio dilettantistico che fece per la prima volta far balzare agli onori della cronaca giudiziaria Russo.

Durante un pomeriggio di fine ottobre nel tragitto dalla Chiaiolella a Marina Grande, Massimo e qualche compagno di squadra salgano su un autobus di linea al termine dell’allenamento. Una discussione con un controllore degenera: i ragazzi non avevano obliterato il biglietto. Un parapiglia, il dipendente dell’Eavbus viene portato in ospedale, al Gaetanina Scotto, e di qui a Pozzuoli. Per lui, contusione al volto con trauma cranico ed emorragia subaracnoidea.

Il Procida, società che aveva accolto come un campione l’ex terzino del Napoli, decise così di metterlo fuori squadra, salvo poi reintegrarlo dopo la presentazione di una lettera di scuse a firma di Russo.

Per la seconda volta il 37enne dovrà fare con la giustizia, questa volta però l’accusa è molto più pesante rispetto al 2015: Russo dovrà rispondere, insieme a suo zio Giuseppe, di tentato omicidio.

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