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lunedì, Maggio 13, 2024
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Termovalorizzatore ad Acerra, il sindaco: “No alla quarta linea, sì alla costruzione di altri impianti in Campania”

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“Chiediamo al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, di rivedere il piano regionale dei rifiuti e di abbandonare ogni ipotesi di realizzare la quarta linea all’inceneritore di Acerra. Chiediamo al ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, di provvedere ad adottare provvedimenti legislativi chiari che impediscano la realizzazione di un’altra linea nell’impianto di Acerra e che vietino ogni ulteriore imposizione sul nostro territorio”. Lo scrive, in una nota, Raffaele Lettieri, il sindaco di Acerra dove c’è l’unico termovalorizzatore della Campania.
Ieri De Luca a Caserta – dove è stato siglato il protocollo sulla Terra dei Fuochi – anche se ha definito “irrealistica” la realizzazione di altri termovalorizzatori, come suggerito giorni fa dal ministro Salvini, ha sottolineato che “è possibile realizzare una quarta linea al termovalorizzatore di Acerra, che possa servire in caso di manutenzione dell’impianto”. Netto il sindaco: “La quarta linea non si farà”.

«Apprendiamo dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini che vi è la volontà di realizzare ulteriori inceneritori in Regione Campania. Questa è una posizione che condividiamo», così il Sindaco di Acerra, Raffaele Lettieri, interviene sulla questione della realizzazione di ulteriori termovalorizzatori in Campania. «E’ evidente che chi dice che non si costruiranno altri impianti, chi sostiene il contrario – ribadisce il primo cittadino acerrano – vuole scaricare, per sempre, sul territorio e sulla Comunità di Acerra tutto l’enorme peso dell’incenerimento dei rifiuti nel territorio regionale ed il problema della gestione dei rifiuti in Campania. Tutti sanno che Acerra, comune Riciclone per l’alta percentuale di raccolta differenziata, continua a pagare troppo e sopporta già da 10 anni il fardello della presenza dell’unico impianto per lo smaltimento dei rifiuti in tutta la Campania, tra l’altro realizzato in una zona ad altissima vocazione agroalimentare. Altri impianti potrebbero alleggerire il carico inquinante che subisce il territorio acerrano fino all’auspicato obiettivo dello spegnimento dell’impianto realizzato qui, che come sappiamo tutti non può rimanere nello stesso territorio superando un certo numero di anni».

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