L’avvocato di Tony Colombo è tornato a parlare dopo l’assoluzione al processo per concorso esterno di associazione mafiosa. Oggi su CRC è intervenuto l’avvocato Alfredo Sorge, legale del cantante neomelodico, intervistato dal direttore Umberto Russo.
“Con il collega avv. Cola abbiamo celebrato un processo in piena serenità, attraverso un Pubblico Ministero partecipe, presente ed attento, e dinanzi ad un giudice che ha consentito a tutte le parti di esercitare i propri compiti e diritti. Questo è il senso reale del processo. Studiando la posizione di Tony Colombo credo che la difesa abbia dimostrato, con sufficiente margine di certezza, che è una persona estranea ai mondi in questione. In particolare, la difesa, che ha potuto ascoltare i messaggi, le chat e le conversazioni, ne ha tratto momenti difensivi molto importanti. Un processo è qualcosa che colpisce in modo notevole una persona, figuriamoci una detenzione lunga ed anche carceraria. Questo segna chiunque sul piano fisico e psicologico. Però devo anche dire che, proprio in ragione della giovane età e dell’intima convinzione di essere estraneo a queste accuse, la situazione psicologica dell’artista gli consentirà di prendere nuovamente la strada del successo che aveva ed ha tutt’ora“, ha concluso Sorge.
Camorra, assolti Tony Colombo e Tina Rispoli: Vincenzo Di Lauro condannato a 20 anni
Clamorosa assoluzione nel processo col rito abbreviato per Tony Colombo e Tina Rispoli, imputati nell’inchiesta contro il ‘nuovo corso’ del clan Di Lauro. Insieme a loro aveva chiesto di essere giudicato con tale formula (che prevede in caso di condanna uno sconto di un terzo della pena) anche Vincenzo Di Lauro, numero due del clan e altri 17 imputati. Vincenzo Di Lauro è stato condannato a 20 anni e 4 mesi ,mentre Raffaele Rispoli a 16 anni e 8 mesi per Raffaele Rispoli.
Gli avvocati di Tony Colombo e Tina Rispoli, Sergio Cola, Alfredo Sorge e Andrea Imperato hanno commentano l’assoluzione “per non avere commesso il fatto” incassata oggi nell’aula bunker del carcere di Poggioreale. “Abbiamo avuto la possibilità – dicono ancora i tre professionisti – si confrontarci in maniera serena nel corso di un dibattimento, e questo è un bene per la Giustizia. Spiace l’impronta negativa”.