È indicato dalla Dda partenopea come uno dei vertici di un’associazione dedita al traffico di droga dalla Colombia verso l’Italia. Secondo l’accusa il gruppo di cui Manca faceva parte importava grandi quantitativi di droga utilizzando come copertura la commercializzazione del caffè. Ieri mattina la Corte d’appello di Napoli (II sezione) accogliendo le argomentazioni difensive dell’avvocato Luigi Senese e dell’avvocato Roberto Cuomo ha ridotto di ben 7 anni la pena inflitta a Maurizio Manca di Torre Annunziata.
Manca, insieme ad altri imputati era stato condannato in primo grado alla pena di 15 anni per aver partecipato (con ruolo apicale) ad una associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti e per alcuni reati in materia di spaccio. I giudici di appello però, condividendo a pieno le argomentazioni della difesa, hanno riformato la sentenza di primo grado e Manca ha visto così la sua pena ridursi da 15 anni a 8 anni e 4 mesi. Nell’ultimo blitz condotto dalla Guardia di finanza fu accertato che lo stupefacente, trasferito via mare all’interno di container, una volta giunto sul territorio nazionale, attraverso complessi processi chimici, veniva estratto dal carico di copertura e, dopo una miscelazione con sostanze da taglio, immesso nel mercato clandestino napoletano. L’importazione di droga sarebbe avvenuta in base a fittizie operazioni commerciali riconducibili a società create ad hoc per dissimulare gli illeciti traffici.
