Uccisa per sbaglio nell’agguato del clan, fermata il presunto killer di Antonia. I carabinieri di Bari hanno fermato una persona per l’omicidio della 19enne uccisa la notte tra sabato e domenica nel Bahia Beach di Molfetta durante un agguato. Obiettivo dei killer, secondo le indagini, era l’amico della ragazza, il 20enne rampollo del clan del rione Japigia del capoluogo pugliese Eugenio Palermiti, rimasto ferito assieme ad altre tre persone. L’uomo fermato, 21 anni, di Bari, ha precedenti e avrebbe ammesso la “paternità dell’accaduto”.
Fermato il presunto responsabile
Nel corso dell’interrogatorio, alla presenza del difensore di fiducia, il fermato ha riferito di aver raggiunto il locale “unitamente alla fidanzata e a un gruppo di amici, senza alcuna intenzione belligerante, portando con sé una pistola calibro 7,65, per difendersi da eventuali aggressioni, come accade ormai nei locali notturni baresi”.
“Ho sparato e buttato l’arma in mare”
“Ho sparato e poi ho buttato l’arma in mare” Accusato di omicidio e di tentato omicidio, il 21enne è stato raggiunto dai carabinieri nella sua casa nel quartiere di San Paolo e ai militari ha detto di aver gettato in mare l’arma usata per il delitto. I carabinieri sono riusciti a individuarlo grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza del Bahia di Molfetta, nonostante le “dichiarazioni di circostanza e palesemente omertose” rilasciate dai feriti.
“Futili motivi”
Secondo quanto accertato dai carabinieri, che hanno svolto le indagini coordinati dalla Dda di Bari, il 21enne “avrebbe agito al culmine di un litigio dovuto a futili motivi”. Il giovane avrebbe esploso “almeno sei colpi di arma da fuoco” che hanno raggiunto e ucciso la 19enne e ferito in modo non grave altri quattro giovani, tutti di Bari e di età compresa tra i 20 e i 25 anni.