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sabato, Aprile 20, 2024
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Un carico di sigarette dietro il rischio di una nuova guerra tra clan a Napoli: «Aveva il dente avvelenato con loro»

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C’è anche il racconto di una guerra evitata per un soffio tra i Mazzarella e i Contini nei racconti di Salvatore Giuliano ‘o russ ossia l’ex ras che con le sue rivelazioni sta portando alla luce retroscena sin qui inediti della camorra del centro di Napoli. Come quello di uno scontro che poteva scoppiare nuovamente tra la cosca del rione Luzzatti e il clan del Rione Amicizia a causa di un carico di sigarette di contrabbando. Tutto inizia quando ‘o russ viene avvicinato da un noto contrabbandiere:«Mi disse che quelli del Borgo cioè i Contini lo andavano cercando perché lui aveva scaricato una cassa di sigarette di contrabbando da una signora abitante nel Borgo Sant’Antonio e che vendeva le sigarette. Mi disse che gli era stato chiesto, non so precisare da chi, di pagare la somma di diecimila euro come multa per aver scaricato al Buvero senza L’autorizzazione dei Contini. Io, dunque, mi recai immediatamente al Borgo per parlare con il referente dei Contini al Buvero.

Chiesi quale fosse il motivo per il quale il ragazzo avrebbe dovuto pagare tale somma di denaro dal
momento che lui era stato chiamato dalla signora che voleva le sigarette e quindi evidentemente aveva ritenuto di poter tranquillamente scaricare al Borgo; Mi precisò che chiunque scaricasse le sigarette o comunque facesse attività illecite al Borgo o nella altre zone di competenza dei Contini, come per esempio nella zona di via Foria, doveva pagare una tangente e che a lui non interessava minimamente che il ragazzo era stato chiamato dalla signora e che doveva comunque pagare la somma di diecimila euro a titolo di multa. Io, dunque, afronte della sua risposta che mi lasciò interdetto anche perché tutte le volte che lui era venuto a Forcella a chiedere deifavori ”mi ero messo a disposizione” , mi limitai a dirgli che era tutto a posto e me ne andai».

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Giuliano preparava la guerra contro i Contini

In realtà ‘o russ era pronto a scendere in guerra e subito si attivò per convocare il suo gruppo e per rendere noto ai Mazzarella quello che stava accadendo:«Tornai quindi a Forcella ed informai dell’accaduto mio cugino Vicorito Alessio, nonché Morra Cesare
ed Antonio. Come ho già detto Cedola Giuliano e Cristian Giuliano erano detenuti. Dopo aver parlato con i miei cugini andai a casa di Michele Mazzarella, nel rione Luzzatti, per riferirgli l’accaduto, o meglio per metterlo al corrente che era mia intenzione attaccare i Contini. A casa di Michele Mazzarella poi arrivò anche il cugino Salvatore Barile. Nel corso di questo incontro, nel quale io informai, come ho detto, Michele Mazzarella e Barile Salvatore della mia intenzione, Michele Mazzarella immediatamente mi appoggiò, anche perché lui per ragioni di guerre passate, ha il dente avvelenato con i Contini, tanto è
vero che questi ultimi avevano chiesto più di un incontro con Michele Mazzarella che invece non ha mai accettato di incontrarli; Barile Salvatore, invece, propose di incontrare i Contini e di parlarci poiché secondo il suo parere una guerra tra clan non sarebbe servita a nulla e avrebbe solo compromesso tutto il business. Fu, infatti, proprio Barile Salvatore ad organizzare rincontro».

Il summit tra i Contini e i Mazzarella e l’accordo tra i due gruppi sulle sigarette

A quel summit si presentò l’intero stato maggiore dei due gruppi e, come rivelato dallo stesso Giuliano, dopo alcuni momenti di tensione si arrivò poi ad un accordo:«O’ muntat (referente dei Contini ndr) abbassò il tono cercando una mediazione e dicendo a Salvatore Barile, che era seduto a fianco a lui, che la multa poteva essere tolta da mezzo, però agli occhi delle persone questo ragazzo qualcosa doveva cacciare, quindi, pure solo un bracciale avrebbe dovuto mandarlo. Barile replicò immediatamente che se il ragazzo avesse cacciato il bracciale le famiglie Giuliano e Mazzarella avrebbero fatto una brutta figura perché una persona del loro quartiere avrebbe dovuto pagare ai Contini; io dunque intervenni e dissi che i Contini avrebbero dovuto pagare tutto quello che, da oltre vent’anni, era stato fatto da loro a Forcella e cioè per tutte le volte che i contrabbandieri dei Contini erano venuti a scaricare a Forcella senza versare nulla.

La vicenda quindi si concluse con il seguente accordo deciso e da noi accettato, ovvero: che nessuno dei Contini avrebbe scaricato più a Forcella e viceversa nessuno di Forcella avrebbe scaricato in zona di competenza dei Contini. Questa conclusione fu per noi una vittoria e se questo episodio fosse accaduto qualche anno fa noi avremmo dovuto certamente pagare queste diecimila euro. La ragione di questa vittoria risiede nel fatto che, da un anno a questa parte, si sono creati dei rapporti di compattezza tra diverse famiglie e gruppi attorno al clan Mazzarella che era già un riferimento per alcune zone del centro storico di Napoli e, dunque, questa compattezza non passava inosservata ai Contini» .

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