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venerdì, Aprile 19, 2024
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Viaggi in Italia, tampone obbligatorio anche per i vaccinati: torna la quarantena per i no vax

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Per entrare in Italia servirà almeno un tampone negativo per i vaccinati, torna anche la mini quarantena per i no vax. 

Le nuove decisioni del Governo sul Covid

Il Governo ha deciso per la stretta sugli ingressi nel nostro Paese durante il prossimo mese. Per metterla nero su bianco è arrivata un’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, firmata proprio in giornata. E’ stato dato il via libera al decreto che proroga lo stato di emergenza fino al 31 marzo 2022, ma che non contiene nuove misure sulle mascherine all’aperto. Inoltre, l’esecutivo ha deciso che – per ora – l’attenzione si deve concentrare sugli arrivi dall’estero. Così vengono messe in piedi nuove modalità per entrare in Italia. Volte a rafforzare l’attuale green pass, già previsto per i Paesi dell’Unione europea, oltre alle misure per chi proviene dai Paesi extra-Ue.

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Obbligo di tampone e quarantena per chi entra in Italia

Dal 16 dicembre e fino al 31 gennaio, per entrare in Italia da qualsiasi Paese dell’Unione europea sarà necessario un tampone con esito negativo. Svolto 24 ore prima se si tratta di test antigenico o 48 ore prima se si tratta di un molecolare. Questo per quanto riguarda i vaccinati contro il Covid, che dovranno esibire ovviamente anche il green pass. Per i non vaccinati, invece, oltre al test negativo che dovrà essere esibito con le stesse identiche modalità, è prevista anche una quarantena di cinque giorni una volta arrivati in Italia. Queste nuove regole coinvolgono anche coloro che, per qualunque motivo, sono usciti dal territorio nazionale e devono rientrarvi.

Ulteriori misure di sicurezza anti Covid

Alla fine del periodo di isolamento fiduciario di cinque giorni, si legge nel testo dell’ordinanza, la persona non vaccinata dovrà sottoporsi a un nuovo tampone. Inoltre, vengono prorogate anche le misure già previste per gli arrivi dai Paesi Extraeuropei.

La reazione dell’Unione Europea all’introduzione del tampone obbligatorio

Quest’ulteriore stretta alle misure di sicurezza, tuttavia, non ha trovato l’approvazione della Commissione UE. “Quando gli Stati membri introducono condizioni aggiuntive o rendono le norme più severe, come nel caso dell’Italia e forse del Portogallo, questa scelta dev’essere giustificata sulla base della situazione reale”. Queste le parole della vicepresidente della Commissione europea e Commissaria alla Giustizia, Vera Jourová.  Con l’intento di rispondere a una domanda sull’introduzione del tampone obbligatorio, decisa martedì dal Consiglio dei ministri.

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