[nextpage title=”Una statuetta speciale per Vincenzo Mollica ai David di Donatello”]In occasione della 69esima edizione dei David di Donatello, il giornalista Vincenzo Mollica riceverà un riconoscimento speciale.
Queste le parole di Piera Detassis, presidente e direttrice artistica dell’Accademia del Cinema italiano, sulla scelta di consegnare il premio al giornalista: “Da oltre quarant’anni, Vincenzo Mollica racconta con passione e sobrietà, entusiasmo e competenza, il mondo dello spettacolo in Italia. Il suo stile unico, l’empatia e la sua arte dell’intervista sono da decenni un esempio per chi ha intrapreso la carriera di giornalista”.
[nextpage title=”Le toccanti parole del giornalista sulla salute e sulla famiglia”]Per anni al Tg1 con la sua celebre rubrica DoReCiakGulp, Mollica, in un’intervista al Corriere della Sera, rivela che non immaginava il David: “Se l’avessi sognato sarei caduto dal letto! Quando Piera Detassis mi ha avvisato mi sono emozionato: sembrava che fosse arrivato all’improvviso Natale con tutte le feste”.
Attualmente impegnato in un docufilm sugli ultimi anni della vita di Federico Fellini, Mollica ha ricordato, nel corso della sua lunga carriera, di quando agli Oscar o al Festival del Cinema di Cannes venivano premiati gli italiani tra i momenti più emozionanti. Alla domanda su chi vorrebbe intervistare oggi, risponde: “Meglio non rischiare una delusione. Ora le interviste sono organizzate come catene di montaggio, gli attori hanno già la risposta pronta anche se tu hai fatto un’altra domanda. Negli ultimi anni succedeva anche a me, ma avevo escogitato uno stratagemma: l’intervista vera cominciava dalla quarta domanda in poi”.
[nextpage title=”La convivenza con Parkinson e cecità”]
Mollica, da poco 70enne, parla poi della sua salute: “Vado avanti con Mr Parkinson e Miss Cecità, cerco di andarci d’accordo. Ci sono giornate più nere e giornate più luminose, pace non si fa mai. Spero che non mi accompagnino nell’aldilà e vengano fermati prima”. La medicina per le sue giornate nere è un sorriso, “speranza allo stato puro”.
Il giornalista ammette che, se per due ore avesse la possibilità di tornare a vedere, guarderebbe sua moglie Rosemarie e sua figlia Caterina. “La benedizione della mia vita, il più bel film che mi sia capitato nella vita”, le sue parole.