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giovedì, Aprile 25, 2024
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“Voglio dissociarmi da questa fogna criminale”, il pentito Vasapollo rivela i retroscena del Parco Verde

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“lo sto facendo tutto questo per me e per la mìa compagna, che è una
bravissima persona e che quindi voglio salvaguardare. Intendo dissociarmi totalmente da
questa fogna e dal sistema criminale di cui ho fatto parte”. A parlare è Mariano Vasapollo, giovane ras dei Sautto-Ciccarelli del parco Verde. Vasapollo ha deciso da alcuni mesi di collaborare con la giustizia e di rivelare nomi e cognomi del ‘sistema’. Vasapollo fu arrestato lo scorso aprile insieme ad altre 3 persone in un blitz che li vide accusati, a vario titolo, di omicidio aggravato dalle modalità mafiose, detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo in luogo pubblico, danneggiamento a seguito di incendio, violenza e minaccia aggravate dal metodo mafioso.

Vasapollo ha ricostruito il retroscena sullo spaccio nel parco Verde ed il suo ruolo:  “Invece lo spaccio di eroina era sempre stato gestito dalla famiglia di Pasquale Fucilo;

anche io, prima di entrare a far parte del clan Ciccarelfi, dopo la morte di Iavarone Mattia,
il 25 aprile 2014. lavoravo su questa piazza, a partire dal febbraio/ marzo 2013, e mi
occupavo delio spaccio, come pusher, guadagnando anche 15 000 euro al mese, mentre il
capo piazza ovvero la mamma di Fucilo Pasquale , Ruggiano Antonietta, guadagnava
anche 150.000 o 200.000 euro al mese.
Questi soldi in parte li divideva con i figli, cioè con Rosaria, moglie di Salvati Mario,
con Mimmo Iaccarino, genero dì Sautto Nicola, e con un altro figlio detto “o* fuott”,
fratello di Pasquale; un’altra patte, pari a 12.000 euro, Ja versava al clan, cioè a Antonio
Ciccarelfi e poi al Sautto Nicola quando è stato carcerato il 30.12.2014″.

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“Il figlio della Ruggiano, Fucito Pasquale, sì mise d’accordo prima con Antonio
Ciccarellì e poi con Sautto Nicola e fu decìso che la mamma non avrebbe più versato la
quota di 12.000 euro ma che lui, Pasquale, avrebbe versato al clan la somma di 50.000
euro al mese in cambio a Fucito, che era diventato un grande narcotrafficante, poteva
rifornire tutte le piazze del clan e non solo, vendendo al clan la droga a prezzi favorevoli”.

 

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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