Il titolare di autolavaggio ha denunciato la tentata estorsione da parte del clan Amato-Pagano. Lo scorso aprile, l’uomo ha descritto le minacce subite e fornito alla polizia le immagini della videosorveglianza della sua attività commerciale a Melito. Dopo l’episodio sono finiti in manette Saverio Emanuele Margherita, poi scarcerato, il ras Pietro Caiazza; invece sono stati disposti i domiciliari per Gennaro Villone.
“Mentre ero all’autolavaggio, sono venuti Savio e Gennaro con una Fiat Panda di colore nero; entrambi mi dicevano che oggi pomeriggio alle 17 sarebbero venuti a prendermi per portarmi da zio Pierino, che vuole parlarmi… Savio mi parlava in disparte e mi comunicava che voleva essere sincero con me, poiché mi conosce da tempo e mi riferiva che è intenzione di zio Pierino farsi consegnare le chiavi del mio autolavaggio“, ha dichiarato il commerciante.
Gli arresti contro il clan Amato-Pagano
Il 16 settembre tra Napoli e Caserta, la Polizia di Stato aveva eseguito un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. Veniva disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti di due persone e gli arresti domiciliari per l’altro indagato. Sono gravemente indiziati del reato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Il provvedimento cautelare compendia gli esiti dell’indagine, coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia partenopea e condotta dalla Squadra Mobile di Napoli e dal Commissariato di Scampia. I presunti estorsori, riconosciuti dalla vittima come esponenti del clan Amato-Pagano, si sarebbero presentati all’autolavaggio pretendendo di parlare con il proprietario e rivendicando la proprietà dell’autolavaggio.
Tentata estorsione all’autolavaggio a Melito, scarcerato il ras degli Amato-Pagano