28.3 C
Napoli
lunedì, Luglio 1, 2024
PUBBLICITÀ

SIAMO IN UN REGIME CILENO: ACCUSE DEI GIOVANI DELLO SKA

PUBBLICITÀ

(ANSA) – NAPOLI – “Siamo in un regime cileno”. Cosi’ i ragazzi della rete NoGlobal commentano a Napoli il comportamento delle forze dell’ordine a Genova. I giovani dello Ska, il centro sociale di Piazza del Gesu’, sono convinti che i Black Bloc, la frangia piu’ violenta dei manifestanti, “siano poliziotti infiltrati”. Le accuse alle forze dell’ordine sono state lanciate nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato mumerosi ragazzi reduci dalle manifestazioni di Genova.
“La repressione scientifica e mirata delle forze dell’ordine e’ la prova – dice Roberta, attivista del centro sociale, durante l’incontro che si e’ tenuto oggi allo Ska – della premeditazione criminale e fascista che ha portato all’uccisione di Carlo Giuliani”.
“Il corteo di Carlo – dice Alfonso – e’ stato caricato pesantemente per provocare la tragedia. E’ un omicidio costruito”. Il segretario provinciale di Rifondazione Comunista, Giovanni Migliore, sostiene che Carlo era “un manifestante pacifico ma e’ stato esasperato dalle continue cariche della polizia e ha reagito violentemente”.
“Chiediamo, come Genoa social forum – continua Migliore – le dimissioni del ministro degli Interni e del Capo della polizia perche’ il vero scopo delle forze dell’ordine e’ stata l’intimidazione, violando il diritto costituzionale a manifestare. Si tenta di criminalizzre il nostro movimento”.
Mauro, attivista di Intermedia che ha assistito all’intervento delle forze dell’ordine sabato notte nella sede del Gsf, denuncia il “collaborazionismo dei media ufficiali che cercano di screditare il movimento del GSF”. “Le armi che sono state trovate – afferma Mauro – stavano li’ prima ancora che i ragazzi del No Global trovassero alloggio nella scuola retata”.
Tra i 280 arresti durante le manifestazioni figurano anche due napoletani. Alfonso Amodio, sindacalista dei Cobas, presente a Genova con il movimento antiglobal, padre di Massimiliano, arrestato nel corso degli incidenti, denuncia “l’incompatibilita’ per motivi fisici di suo figlio con la realta’ carceraria” e dichiara di non sapere dove il ragazzo sia detenuto. “L’accusa con la quale sono stati arrestati – spiega Amodio – e’ di associazione a delinquere con scopo di saccheggio. Prima di dimostrare questa accusa li dovranno tenere molto tempo in carcere”.

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Cantanti rapinati prima del concerto di Nino D’Angelo: potrebbe c’entrare l’ultimo arresto

Troppe coincidente tra lo sfogo social dei fratelli Desideri e il fermo del giovane malvivente avvenuto nelle ultime ore....

Nella stessa categoria

PUBBLICITÀ