Domani sera, giovedì 7 maggio, a Napoli presso la casa della Musica Federico I (Palapartenope) si terrà il concerto di Marco Carta. Già talentuosa scoperta di Amici di Maria De Filippi, il giovane 23enne sardo, ha vinto l’edizione 2009 del Festival di San Remo con la canzone “La Forza mia”. Al giovane cantante abbiamo rivolto alcune domande.
Marco, domani sarai a Napoli, cosa ti aspetti?
Spero, innanzitutto, che vada tutto bene. Dai napoletani mi aspetto lo stesso calore delle persone della mia Sardegna. Siamo molto simili e spero di sorprenderli piacevolmente tutti.
Tu hai iniziato a cantare da piccolissimo, da quando giovane lavoravi presso il salone di parrucchiere dei tuoi zii. Poi Amici ed infine San Remo, da vincitore.
Vincere San remo è stata un’emozione unica, non capita tutti i giorni di vincere il Festival, emozioni che lasciano senza parole.
Quella sera poi con te c’era una testimonial d’eccezione, Maria De Filippi.
Ecco, il mio portafortuna. Condividere con lei quella gioia e quella emozione è stato ancora più bello. Amici poi è stata un’esperienza altrettanto unica che, direi, mi ha forgiato, mi ha completato e fatto crescere.
Venendo alle tue canzoni: la forza mia, dentro ad ogni brivido, come nascono?
Nascono da due concetti diversi. Dentro ad ogni brivido nasce da una grande ironia, da una grande fantasia che c’è dentro la testa dell’artista in questo caso di questo personaggio misterioso. La Forza mia è invece nata dal bisogno di ringraziare chi, in particolare i miei fan, mi ha dato la grande forza che ora mi porto dentro.
I tuoi progetti futuri, tenendo conto che hai già all’attivo diversi dischi d’oro e di platino ed altri riconoscimenti importanti?
Adesso ho diversi Music Awards in attesa di arrivare all’estero, e ci tengo davvero tanto. A fine estate ed inizio autunno lavorerò al nuovo disco. Sono stato molto fortunato per quanto riguarda i dischi di platino ed i dischi d’oro. Importante per me è non cambiare mai, restare sempre umili perché “gonfiarsi” non serve, si rischia solo, al massimo, il ridicolo.
