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mercoledì, Maggio 8, 2024
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Salvo bambino di 7 anni ferito da una revolverata

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GIUGLIANO – Giovedì un litigio acceso, ieri mattina la ritorsione, con un agguato che stava per costare la vita a un bambino di sette anni. Non è stata un’azione delle camorra, nonostante le modalità facessero propendere per questa ipotesi, la sparatoria di Giugliano dove poco dopo le 8 sono stati feriti Crescenzo Miraglia, 43 anni, e il piccolo Nicola che gli sedeva accanto a bordo della Lancia Delta fatta bersaglio di numerosi colpi di pistola. Il padre è ricoverato in condizioni molto gravi, colpito all’addome, mentre è fuori pericolo il bambino. Ma è salvo per miracolo: è stato raggiunto a un fianco, ma la pallottola per pochi centimetri non ha leso organi vitali.
L’agguato aveva fatto ritenere che si fosse alle prese con un nuovo regolamento di conti tra clan della camorra. Ma le indagini dei carabinieri hanno disegnato uno scenario diverso. Miraglia – che ha precedenti di lievi entità, come la vendita illegale di Gpl – è stato vittima di una spedizione punitiva organizzata da alcuni parenti con i quali è in pessimi rapporti. Secondo quanto accertato dagli investigatori, infatti, vi erano state liti per un terreno che Miraglia aveva venduto ai cugini. E ieri la vicenda era trascesa in un diverbio dai toni assai violenti. Quella di stamattina sarebbe stata una ritorsione organizzata da Pasquale Sequino, 52 anni, titolare di un centro per la demolizione di vecchie auto, e dal figlio Paolo, di 22.





UNIONE SARDA 3 AGOSTO 2003

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