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domenica, Maggio 19, 2024
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Estorsione dei tamponi Covid a Forcella, condannati Salvatore Giuliano e Somma

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Il Giudice Valentina Gallo del Tribunale di Napoli ha condannato, a seguito di giudizio abbreviato, Massimo Somma alias ‘o mucione, difeso di fiducia dall’avvocato Luigi Poziello, alla pena di anni 2 mesi 8 di reclusione (il pubblico ministero della DDA aveva chiesto anni 3 mesi 6) e Salvatore Giuliano, difeso dall’avvocato Domenico Esposito, con l’attenuante della collaborazione con la giustizia, condannato a anni 3 mesi 8 di reclusione (il pubblico ministero aveva chiesto anno 2 mesi 2).

Il fatto

Massimo Somma è stato individuato grazie alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Salvatore Giuliano ‘o russo”: “Si tratta di Massimo o’ micione, non conosco il cognome ma noi lo chiamiamo così. Si tratta del il genero di Eduardo Morra, elemento di spicco del clan Contini dell’Alleanza di Secondigliano. Ho conosciuto Massimo o ‘micione circa cinque o sei mesi fa e mi fu presentato da Cesare MORRA che me lo presentò come
un ragazzo capace che voleva entrare a far parte del nostro gruppo. O’ micione, in passato, era stato con i SIBILLO e aveva avuto anche pregressi rapporti con i CONTINI, con i quali era anche imparentato in quanto legato sentimentalmente alla figlia di Eduardo MORRA. A seguito di uno screzio con i CONTINI, dovuto a questioni di carattere personale legate al suo rapporto con al figlia di Eduardo MORRA, abbandonò il Borgo e voleva entrare a far parte del nostro gruppo. lo, inizialmente, avevo delle riserve dovute non solo al fatto che aveva rapporti con i Contini ma, soprattutto, perché aveva militato nelle fila dei SIBILLO che era ni aperto contrato con i MAZZARELLA e quindi ciò poteva essere sgradito ai MAZZARELLA, nel senso che il BARILE Salvatore avrebbe potuto dirmi: “ma a chi ti sei messo vicino!”. O’micione, prima ancora di entrare nel clan GIULIANO, si propose per il ferimento del rumeno di cui ho già parlato e tale gesto era finalizzato a dimostrare la sua affidabilità e lealtà; infatti, la sua azione e cioè il ferimento del rumeno che fu effettivamente lui a compiere, era nota solo a me e a MORRA Cesare.
Da quel giorno proposi ai miei cugini IMPARATO Gennaro e VICORITO Alessio, di far entrare o’ micione nel clan e, in effetti, o’ micione entrò a farvi parte. O’ micione ci affiancava in tutte le attività, camminava sempre al nostro fianco, anche perché la sua presenza fisica incute timore, gli demmo una casa a Forcella che era nella disponibilità dei fratelli MORRA, sempre a Vico dei Carbonari nr.9 e poi affiancava
anche OLIVIERO Ciro nelle attività della piazza di spaccio dei fratelli MORRA. O’micione è stato anche l’autore di quel tentativo di estorsione, voluto dai CONTINI ed al quale non potemmo sottrarci, ai danni del centro SALUS di cui ho già riferito in un precedente verbale. O’ micione è stato sempre stipendiato dal clan GIULIANO sino al giorno del mio arresto, ha percepito la c.d. mesata anche quando fu arrestato per una rapina di orologi”.

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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