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venerdì, Aprile 19, 2024
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Sant’Antimo, concerto “anteprima mondiale” di Misia «Delikatessen»

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Misia sfugge alle parole di una biografia così come sfugge alla prigione di un genere musicale. Va molto al di là della propria città natale, ben oltre le frontiere di un paese. Misia è nata a Porto e ora vive a Parigi, anche se ha ancora legami a Lisbona, Tokyo e in Messico. Ha attraversato monti e messo sotto assedio numerosi territori, ma ha soprattutto creato uno spazio-tempo: il proprio mondo, un intreccio di suoni sepolti nel profondo del corpo, parole fatte di vita vera, luci soffuse. Misia ha almeno due paesi, più lingue, e molte facce. È nomade e sedentaria: la sua casa, il suo rifugio è interiore, quindi può partire e posarsi là dove il destino d’artista la porta. È una donna impegnata, nel senso sartriano del termine. Le interessa quel che succede nel mondo, si indigna per le ingiustizie ed è disgustata dall’ipocrisia e dalla codardia. I suoi amici, la sua tribù, sono scrittori come Lidia Jorge e José Saramago, poeti come Graça Moura, attrici come Maria de Medeiros, cantanti come Maria Bethania, pittori come Bela Silva e Carlos Torres, e artisti come Sophie Calle. Queste amicizie migliorano la sua vita e la sua arte. Misia sperimenta in ogni occasione, senza rimpianti o lacrimose nostalgie del passato. Non cede di fronte agli ostacoli o al “buon senso”. Misia sa che la vita è una cosa sublime, che non ha nulla a che fare con la felicità spenta e falsa a cui la nostra società consumista sembra aspirare. Sa che la vita vera ha in sé anche la morte, che la passione devasta e l’amore affligge. Solo la voce di una donna che porta sul corpo le cicatrici del destino può rendere l’amore e la passione talmente tangibili. Una donna innamorata, sovrana e pura, indomita e ancora desiderata, libera… Una donna che sogna ad occhi aperti.

Nei sogni di Misia vi è anche quello di costruire un concerto il cui repertorio è una rievocazione magica e caotica in cui, senza ordine, ritrova le canzoni preferite, diverse per cultura, epoche e generi, ma che procurano sensazioni di una essenzialità musicale molto forte.

Con questo intento e precisa cifra musicale nasce “Delikatessen” dove Misia trova un repertorio che spazia da Astor Piazzolla (Oblivion e Yo soy Maria) a Nino Rota (Pin Penin, Antonio Soffiantini, Donna Amà); per passare a Sappho De Mytilene (Ki anamessa) e a Migule Hernandez (Nana de la Cebolla); ritrova Edith Piaf (Les mots d’amour), Carlos Peredes (Presagios d’Alfama) Frederic Chopin (Dumka) e un indimenticabile tango turco (Bas Basa).

Misia, accompagnata al piano da Fabrizio Romano, autore anche degli arrangiamenti, porta in scena, infine, tre ulteriori brani, che appartengono al patrimonio universale della musica: “Indifferentemente” ed “Era de maggio” che ha interpretato nell’ultimo film di John Turturro “Passione” – ambientato a Napoli e in uscita nel 2010 -; e “Lagrima” di Amalia Rodrigues dedicata al’’artista che l’ha ispirata al genere del fado, e che la fanno oggi la più grande interprete vivente di questo genere.

Il concerto si svolgerà mercoledì 23 Dicembre alle ore 21 nella chiesa rettoria dello Spirito Santo, danneggiata gravemente dopo il sisma dell’80 e saccheggiata dei suoi tesori artistici negli anni della chiusura. Dopo un lungo e filologico restauro, la chiesa riapre alla città, consentendo, peraltro, per la sua funzione di rettoria, di offrire un suggestivo spazio per gli eventi culturali.

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La manifestazione è patrocinata dall’Amministrazione comunale di Sant’Antimo, dalla Provincia di Napoli e dal Consolato del Portogallo a Napoli.

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