di SARAH GIANOLI
Ad una settimana dalla tragica fine dei due ragazzi, Mario e Nicola ( 20 e 21 anni), morti in un incidente stradale perché non indossavano il casco, la città di Pomigliano è ancora scossa e ricorda con tristezza i due giovani. Ieri mattina il parroco della chiesa del Rosario ha ricordato la tragedia, in occasione della festa della Santa Croce ha detto: «Portare la croce è vivere una sofferenza: come la morte di un figlio».
Alla fine della messa, don Salvatore ha letto, tra la commozione dei fedeli, una lettera dei genitori dei ragazzi ai giovani della città. Si è trattato di una lettera breve e coincisa, semplice, molto diretta in cui le famiglie hanno espresso tutta la sofferenza per la perdita dei figli, la cui morte non deve essere vana.
Mario e Nicola sono stati definiti «i nostri angeli» due bravi ragazzi che non hanno perso la vita, come molti possono pensare, per la solita bravata e questo chi li conosceva lo sa. «Ma una cosa è vera – recitava la lettera – sono morti perché non portavano il casco»; i genitori straziati dal dolore hanno invitato tutti i ragazzi «ogni volta che prendete il motorino, ricordando Mario e Nicola, indossate il casco».
Le famiglie hanno ringraziato tutti i giovani di Pomigliano per il loro sostegno: «I ragazzi hanno dato prova di amore ed affetto con una spontaneità che gli adulti troppo spesso dimenticano».
IL MATTINO 15 SETTEMBRE 2003
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