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venerdì, Maggio 10, 2024
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Una via per i morti innocenti di camorra

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In città la guerra di camorra degli anni Ottanta non è ancora solo un brutto ricordo lontano, soprattutto per il dramma vissuto dai familiari delle vittime innocenti, come Mena Morlando e Antonio De Rosa, alle quali il Comune ha deciso di intitolare due strade nel popoloso quartiere Casacelle, a pochi passi dalla scuola elementare. «Che il loro sacrificio lasci un segno tangibile nella nostra comunità e solleciti comportamenti sani e all’insegna della legalità», ha detto don Antonio Cimmino che ha celebrato la messa assieme a don Massimo Del Prete, della Chiesa di Sant’Anna che ha celebrato assieme al parroco della chiesa di San Massimiliano Kolbe, durante la messa che ha preceduto la cerimonia voluta dall’amministrazione comunale e promossa dal direttore della biblioteca civica, Emanuele Coppola. Nel corso della cerimonia i familiari – il fratello di Mena, Francesco Morlando, e il figlio di Antonio, Vincenzo De Rosa – hanno ricordato chi erano, cosa facevano e perché si sono trovati coinvolti, loro malgrado, in una sparatoria in città. Alla manifestazione ha partecipato una folla commossa di familiari e amici delle vittime, cittadini e studenti. Le targhe sono state scoperte su due arterie laterali di via Pigna, nel quartiere periferico di Casacelle. Ha ricordato quel periodo buio anche il primo cittadino Giovanni Pianese, che proprio negli anni Ottanta si ritrovava a fare politica in un momento critico e a ricoprire per la prima volta la carica di sindaco con l’allora Dc. «Quest’iniziativa onora la memoria dei nostri concittadini vittime innocenti delle faide camorristiche che hanno caratterizzato negativamente il nostro territorio nel 1980 – dice il sindaco Pianese – E, allo stesso tempo, rappresenta la nostra ferma volontà nel respingere con forza atti delinquenziali e camorristici per consolidare e diffondere, al contrario, tra i cittadini e tra i giovani il messaggio di legalità». Due storie diverse quella di Filomena Morlando, detta Mena, e Antonio De Rosa. Unico il tragico destino. Di Mena ha raccontato anche il magistrato Raffaele Cantone nel suo libro «Solo per giustizia» e ieri ricorreva il trentennale della morte. La donna rimase uccisa nella piazzetta antistante la chiesa parrocchiale di Sant’Anna il 17 dicembre 1980, mentre era di passaggio durante una sparatoria tra bande rivali. Due anni dopo, invece, venne ucciso per un tragico scambio di persona Antonio De Rosa. Successe all’ingresso del Parco Carola, in via Dante Alighieri, il 23 ottobre 1982, mentre si stava intrattenendo con altri condomini. A loro sono stati dedicati due tratti di strada recentemente realizzati e ancora senza nome. Si tratta di una laterale di via Pigna, nei pressi del quinto circolo didattico e di una traversa immediatamente successiva, con la quale si congiunge. Conserva ancora i segni sulla propria pelle della violenza di quei giorni, invece, Giovanni Fernandes. Lui per fortuna è sopravvissuto, ma dal 1982 si muove su una sedia a rotelle in seguito a un fatale scambio di persona. E, ironia della sorte, resta ancora in attesa dell’indennizzo di legge per le vittime della camorra. (Tonia Limatola – Il Mattino – 18/12/2010)

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