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sabato, Maggio 11, 2024
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Cerchiamo insieme la buona novella

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Tutte le attività di questo mese “santo” sono prevalentemente incentrate sulla tradizione, noi non ci sottraiamo e come già fatto da quando abbiamo questo spazio economico, cerchiamo di concludere l’anno con una buona novella.
Il compito è quanto mai arduo: si chiude un anno che si trascina ancora una crisi economica che è lontana da potersi definire superata e, con problemi contingenti, accentuati man mano che non ci sono soluzioni all’orizzonte.

Sono periodi come questi con scosse d’assestamento, tradizione anche questa, in cui l’attenzione degli economisti diventa particolarmente sensibile; bisogna individuare una via d’uscita e chi ci riuscirà, avrà di gran risalto e se si sa vendersi, gloria mass-mediatica (quella che oggi conta) . Dalle nostre parti speriamo in colui o coloro che ci salveranno dall’invasione della monnezza anche se noi da tempo sosteniamo che dobbiamo anche e soprattutto fare la nostra parte, ma questa è un’altra storia.

Non siamo certo studiosi d’economia quindi siamo lontani anni luce dal proporre soluzioni, siamo però attenti osservatori e curiosi di conoscere mondi nuovi: osserviamo, infatti, che alla mancanza di sicurezze fanno sì che si affina la mente e s’inventano le più curiose strategie per sbarcare il lunario. Non s’inventano solo sia ben chiaro, le cronache di questi tempi ci hanno mostrato come se ne rispolverano altri antichissimi, ma quella è un’altra storia.

Oltre ai mestieri, di strano, ma direi anche di buono c’è che si riscoprono vecchie abitudini; soprattutto al nord, ma qui è la conformità della città che lo impedisce, c’è stato un vero e proprio boom di vendita di bici e si sono moltiplicati i riparatori. In alcune zone dove l’arsura e l’abbandono avevano distrutto le terre in centro Italia, gruppi di persone alcuni anche ex dipendenti d’aziende che offrivano attività di call center, oggi producono prodotti da agricoltura biologica. Alcuni nuclei familiari, anche attraverso internet, s’incontrano presso aziende agricole e concordano l’acquisto d’intere linee di produzione di prodotti, risparmiando chiaramente rispetto al dettaglio.

Insomma la buona novella di quest’anno la possiamo riassumere nella creatività che necessariamente si sviluppa con la mancanza di risorse e, aspetto che io reputo ancora più virtuoso, un senso di coesione e “fratellanza” tra le persone che difficilmente nella società ipertecnologica potrà ripetersi. Sono necessariamente aumentati i rapporti umani, bisogna comunicare di più per cercare di far valere i propri diritti; insomma in tutta questa storia qualche aspetto positivo lo abbiamo scovato e se proprio la pigrizia vi prende e non volete nemmeno leggere quest’articolo, c’è anche chi è disposto per pochi euro a leggerlo ad alta voce.
Buone feste!

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