Bufera in maggioranza. I Socialisti contro l’esecutivo

Si inasprisce lo scontro tra la maggioranza e la giunta. A distanza di un mese a tornare ancora una volta sulla questione del mancato rimpasto dell’ esecutivo promesso dal sindaco Giovanni Pianese prima di Natale e non ancora effettuato è il capogruppo di Uniti per Giugliano-Nuovo Psi Carmine Maisto: «Stiamo ancora aspettando da circa quattro mesi dall’ultima riunione dei capigruppo di maggioranza che il sindaco ci convochi per il ritiro delle deleghe e la nomina della nuova giunta politica. Queste affermazione – tuona Maisto – non sono dettate da voglia di potere, ma la richiesta delle dimissione di questa giunta è dovuta alla palese incapacità di affrontare e risolvere le annose problematiche determinate da anni di cattiva gestione del centrosinistra». Ci va giù duro Maisto: «Questi assessori si sono fatti apprezzare esclusivamente per la loro assenza sia fisica che programmatica all’interno della casa comunale, vedi raccolta differenziata al palo, strade ridotte al colabrodo in barba ai tanti soldi sborsati dai nostri contribuenti». Una richiesta – puntualizza il gruppo del Npsi – avanzata da un anno e mezzo in quanto «questo esecutivo ha sempre fatto scelte in splendido isolamento e senza concordarle con i consiglieri di maggioranza, determinando black out di fatto sia con il territorio sia con i cittadini». Vengono presi di mira, senza fare nomi, alcuni consiglieri comunali della stessa maggioranza definiti “yes man”. «Sono quelli che contribuiscono a mantenere questo stato di cose». Accuse avanzate anche all’opposizione che «continuano nel loro silenzio assordante e che come gli assessori si sono fatti apprezzare solo per le loro assenze». «Queste persone – accusa Maisto – stanno mantenendo inalterate questo stato di cose che ha fatto sprofondare questa nostra città in uno stato pietoso». Anche il Raggruppamento per la libertà sembra accordarsi a queste dichiarazioni. «Nè io nè gli amici che rappresento di questo gruppo e nè gli amici del raggruppamento per la libertà che da tanto tempo siamo stati eletti per essere ratificatori di decisioni oltretutto sbagliate non conoscono il territorio e non hanno nel cuore le problematiche cittadine, e non hanno messo la passione civica che tutti noi abbiamo che ci ha permesso di vincere le elezioni del 2008. Al di la di facili programmi ed alcune cose buone fatte dal centrodestra a Giugliano io cosi come alcuni amici essendo uomini del centrodestra e non avendo ancora digerito le elezioni provinciali del 2009 che in un solo colpo abbiamo perso più di 10000 voti in un anno non ci rassegneremo a riconsegnare la città in mano alla sinistra, ma inoltre gli sforzi saranno tesi affinché il sindaco cambi idea e insieme a noi con l?entusiasmo che lo ha contraddistinto per la campagna del 2008 affronti e risolvi le grandi criticità che ha lasciato il centrosinistra altrimenti saremo costretti in ossequio alla coerenza che da sempre ci ha contraddistinti e per rispetto ai nostri concittadini e il nostro territorio arrivare anche ad estreme conseguenze». Parole forti queste dei consiglieri del Nuovo Psi, che tirano in ballo il Popolo delle libertà, maggior partito di maggioranza. La decisione del primo cittadino di formare una giunta formata da soli tecnici esterni non è stata mai completamente digerita dai suoi stessi consiglieri che più volte hanno mostrato pubblicamente il loro disappunto, arrivando finanche ad attaccare gli stessi assessori durante le sedute d’Assise. Alle richieste in questi mesi ha cercato di porre rimedio Pianese in un secondo momento creando, affianco a quella degli assessori – la figura del consigliere-delegato, affidando ad una serie di consiglieri deleghe riguardanti specifiche materie. Un contentino che pareva aver appianato la distanza tra la giunta e la maggioranza che però negli ultimi mesi è tornata alla carica chiedendo con insistenza al sindaco Pianese di effettuare una verifica interna alla coalizione e nominare nell’esecutivo persone che fossero espressione diretta dell’elettorato di centrodestra, uscito vincente dalle elezioni amministrative dell’aprile di due anni fa. Otto, secondo le prime indiscrezioni, i posti chiesti dai consiglieri.