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venerdì, Aprile 19, 2024
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rivoluzione euro, cambia il prezzo della ‘pagnotta’

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Da una parte il Paese reale, i consumatori che tempestano riviste e associazioni di segnalazioni, dall’altra il Paese ufficiale, che continua a parlare “di accuse del tutto infondate”. Che sia l’euro o il consueto ritocco di inizio anno, i prezzi tendono a lievitare. Era una delle preoccupazioni principali prima dell’arrivo della nuova valuta. E si è confermata tale. La corsa agli aumenti camuffati da arrotondamenti non ha risparmiato neanche Napoli. Nessun dato statistico alla mano: siamo andati a controllare di persona. Ecco l’altra faccia del Paese. Siamo a Giugliano, uno dei grossi centri alla periferia Nord di Napoli. Sono i prodotti di ampio consumo a subire l’impennata: caffè, cappuccino, sigarette. Il prezzo dell’amata tazzina, nei bar del centro città, ha subito un aumento medio di 200 lire. Il costo varia dalle 1300 (0.67 euro) alle 1600 (0.83euro) mentre in precedenza andava da 1200 a 1500 lire. Già da settimane, del resto, le associazioni dei consumatori avevano avvertito: «Con l’arrivo dell’euro, attenti soprattutto a pane, caffè al bar, latte. È da lì che potrebbero arrivare le brutte sorprese degli aumenti dei prezzi». E così è stato: a pochi giorni di vita, l’euro sbatte in faccia ai cittadini i primi rialzi: qualcuno atteso, qualcuno del tutto inaspettato.
Ha appena pagato il suo euroconto alla cassa la signora Maria e punta il dito sugli aumenti di frutta e verdura. “Prezzi esagerati, non ricordo di aver visto mai cifre così”. Ma in fondo c’è anche il gelo che si è messo di mezzo rovinando i raccolti, con la conseguente impennata dei prezzi. I generi alimentari nelle grandi catene non sembrano avere subito aumenti significativi. La conversione dei prezzi è stata effettuata in modo automatico. Solo il freddo polare che sta attraversando l’Italia in questo periodo, ha causato un rialzo delle quotazioni delle verdure. Alle casse il vero problema è quello della carenza di banconote da 5 e da 10 euro.
Un buon campione degli intervistati è sicuro: “Ad aumentare di parecchio sono stati i piccoli negozi di alimentari”.
Aumentano di poco anche le sigarette, specie ai distributori automatici. La stragrande maggioranza di essi nei comuni dell’Agro giuglianese funzionano solo con banconote da 1.000, 2.000, 5.000 e 10.000 lire. Non si sa ancora con certezza quando si provvederà a installare i nuovi sistemi, certo prima del 28 febbraio. Nel frattempo i fumatori più accaniti faranno bene a non abbandonare le vecchie lire.
Ma è ai mercati settimanali che esplode il “meglio” della piazza. La gente da i numeri. Senza falsa retorica. I prezzi confondono, gli arrotondamenti stordiscono, i resti esauriscono. E’ la spesa caos dell’Agro. Massaie spaesate, ambulanti indecisi, studenti senza soldi e studentesse senza testa. Inimitabili, inossidabili, implacabili. Sono loro i veri protagonisti, il cuore del paese.
Ma torniamo ai prezzi. Aumentano anche i costi del trasporto urbano ed extraurbano pubblico: per ‘camuffarli’ meglio adesso vanno a tariffe chilometriche. Gli aumenti ci sono stati. Eccome. Ma a sentire un po’ di gente, ad essere aggiustati sono stati quelli in lire, prima del nuovo anno. “Il vero aumento è avvenuto a dicembre” : non ha dubbi un’anziana massaia che fa la spesa assieme alla figlia in uno dei supermarket del giuglianese. E come lei la pensano tante casalinghe, ogni giorno alle prese con carrelli e prezzi. In buona parte si tratta però di rincari che hanno solo coinciso con l’arrivo della moneta unica, come quelli delle tariffe delle autostrade, dei medicinali, dei giornali, delle giocate del lotto e dei telegrammi. Ma in altri casi, troppi, si tratta di veri e propri arrotondamenti al rialzo, aumenti “selvaggi”. La caffetteria più cara è una delle tante di via Falcone, a Marano: qui gli snack-bar hanno subito un aumento medio di 200 – 300 lire negli ultimi 10 giorni.
Nel clima dell’euro –debutto i veri a guadagnarci sono state le decine di extracomunitari. Alle bancarelle di borsellini ed euroconvertitori c’è la fila. Anche lì. Negli ultimi giorni c’è stato un piccolo miglioramento circa le code agli sportelli bancari, ma il rientro alla normalità appare ancora lontano e la situazione resta critica. Ingressi chiusi e inviti a ripassare, magari nel pomeriggio. Alle Poste le attese sono anche peggiori. Storie di ‘eurofobia’ e prezzi pazzi. Non resta che ridersela. “Stare al mondo può essere caro- diceva Ashleigh Brilliant- ma è incluso nel prezzo un viaggio intorno al sole gratis ogni anno!”. L’euro va. Nonostante tutto.

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