Il presunto esecutore materiale dell’omicidio di Lino Romano, 30 anni, ucciso per errore in un agguato di camorra il 16 ottobre, a Napoli, è stato arrestato dai Carabinieri nel capoluogo campano. Si chiama Salvatore Baldassarre, 30 anni, ritenuto affiliato al clan «Abete-Abbinante-Notturno». È stato bloccato a Marano ed era armato. I carabinieri lo stavano cercando da mesi e all’alba di mercoledì hanno messo fine alla sua latitanza.
Baldassarre è stato individuato e arrestato dai Carabinieri del nucleo investigativo di Napoli in un appartamento di Marano di Napoli, dove secondo le indagini si era nascosto per sfuggire alle ricerche. Al momento dell’arresto – si è saputo dai Carabinieri – Baldassarre era armato di semiautomatica e in possesso di documenti falsi.
«Io quando sparo non mi fermo». Lino Romano era appena uscito da casa della fidanzata per andare a giocare a calcetto quando i sicari lo scambiarono per un’altra persona, vero obiettivo dell’agguato. Subito dopo l’agguato altri tra mandanti e partecipanti al raid erano già stati arrestati, mancava solo l’esecutore materiale, il killer che sparò una pioggia di proiettili su Lino Romano, un bravo ragazzo che nulla aveva mai avuto a che vedere con la camorra. «Io quando poi inizio a sparare non mi fermo più» aveva detto Baldassarre a un altro affiliato del clan, Carmine Annunziata, poi pentito. (fonte: web)