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sabato, Maggio 4, 2024
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Giugliano dopo lo scioglimento del consiglio comunale

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Tra la gestione Commissariale e una Giunta di assessori tutti non di Giugliano non c’è differenza.
Giugliano non è più la città degli anni ’80. Da allora ad oggi, con il flusso di denari dovuto al prima al terremoto, poi
al boom edilizio, ed infine alle discariche, il volto della città è stato completamente stravolto. Basta un dato numerico
a sottolinearlo. La crescita a dismisura della popolazione, praticamente triplicata in 30 anni. Come se Napoli fosse
passata da 1 a 3 milioni di abitanti. Lo scioglimento del Consiglio Comunale, che tutti si aspettavano, comporta un vuoto
di rappresentanza della città, ma deve indurre, al tempo stesso, le forze politiche, la cittadinanza, le associazioni, ad
approfondire la riflessione su cosa sia il buon governo di una città.
Innanzitutto stop alla collusione tra poteri occulti, camorra, interessi privati e familistici.
Per fare questo bisogna aprire una discussione chiara, alla luce del sole, in città, come si fa in tutto il mondo civile,
su cosa fare per il futuro, su quali siano le priorità.
Al primo posto deve esser messa la sicurezza del territorio. La nostra terra deve ritornare ad essere un attrattore
di investimenti. Solo così sarà possibile incentivare i posti di lavoro, con investimenti privati. Non possiamo più sperare
nella manna dal cielo. Non verrà più nessuno a darci finanziamenti all’oscuro.
In un’epoca in cui i soldi giravano e il lavoro non mancava, in un certo senso, qui, al Sud, veniva tollerata anche
la camorra. E’ inutile nasconderselo. Non dico nessuna novità. Ne ho sentiti tanti di imprenditori dire così. Era un costo
da aggiungere ad ogni tipo di investimento. Ma oggi, che l’economia è pressoché ferma, il Sud, Napoli, l’Italia possono
ancora permettersi queste cose?
Giugliano è praticamente una città priva di servizi. Allora la sfida di una nuova classe dirigente deve essere quella
del buon governo, come ha detto il Magistrato Raffaele Cantone al sindaco di Napoli, che pensava di fare la rivoluzione.
La vera rivoluzione è il buon governo. Questa è la vera sfida.
Passare dal tirare a campare o dal fare gli interessi dei propri amici, o delle caste, a rivoluzionare l’amministrazione
con la trasparenza di quello che si fa. Mettendo tutto in rete. Facendo partecipare quanta più gente e forze politiche
puoi alla gestione della cosa pubblica. Senza paura di snaturarti. Perché se quelle cose lì ce le hai, e sei onesto e in
buona fede, non c’è niente che possa preoccuparti. In questo non si comprende, per esempio, la logica dell’esclusone
applicata da De Magistris a Napoli. Perché se vuoi cambiare qualcosa, non puoi mica pensare di farlo da solo. A meno
ché non pensi di essere un Dio.
Eppure anch’io lo votai con piacere al ballottaggio, e mi fece sperare. Anzi lo salutai come persona seria,
benintenzionata per la pubblica amministrazione, quando in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno, disse “bisognerà
ascoltare e valorizzare chi ci farà critiche”. Solo che poco dopo, in perfetto stile tribunalizio, adombrò “trasversali
collusioni” tra il bravo Marco De Marco, direttore dello stesso giornale e l’on. Cosentino. Solo perché il Corriere gli
faceva delle critiche.
Ma, tornando indietro nel tempo, cosa potevamo fare. Peraltro al primo turno avevo votato lo sconosciuto Morcone.
Ex Prefetto, brava persona sì. Non per obbedienza di Partito, ma per qualche dubbio che pure avevo sulla concretezza
del sindaco col ‘De. Quindi di chi fu la colpa dell’insuccesso PD. Allora ci mise un maldestro zampino la Direzione
romana che, dopo la debacle delle Primarie a Napoli, non riuscì a mettere in campo una candidatura credibile.
Ma stiamo scherzando. Napoli è una capitale, la terza città d’Italia, forse la prima. E il PD che fa. Mette Morcone
e così spreca una grande occasione. Tra 18 mesi toccherà a Giugliano, la terza città della Campania. Che farà il PD?
Metterà anche qui uno sconosciuto?
Non vogliamo arrivare alla fine dei 18 mesi e ritrovarci candidati che non ci fanno capire quali siano le loro
intenzioni. Dico questo senza pensare a nessuno in particolare. Anzi, penso veramente che bisogna utilizzare
l’esperienza e il contributo di tutti, anche di tanti ex amministratori. Non bisogna buttare alle ortiche anche quel poco di
buono che si è fatto negli anni passati.
Ma tutto dovrà essere fatto alla luce del sole. Bisognerà discuterne apertamente e non arrivare all’ultimo momento,
quando sarà troppo tardi, e allora non si potrà che dire “fidatevi di me”.
Per questo il Comitato Renzi Adesso! Cambiamo Giugliano, intende svolgere un ruolo di stimolo alla politica e nei
prossimi mesi si farà promotore di iniziative pubbliche, con dibattiti e conferenze in cui si potrà ritornare a parlare dei
problemi della città e delle prospettive del PD e del centrosinistra a Giugliano e nell’area a Nord di Napoli. Ma anche al
fine di sollecitare l’attuale gestione Commissariale, indicandogli la soluzione di qualche basilare problema della città.
Purtroppo questa città non ha più la possibilità di fidarsi di nessuno. Però possiamo dare aperture di credito a chi
si impegni a fare certe cose. Anche piccole cose concrete. Ma che lo dica prima. E’ successo infatti già diverse volte
di assistere ad amministrazioni, da destra e da sinistra, nate con le migliori intenzioni ma che poi sono naufragate, per
scelte politiche ed errori iniziali, commessi principalmente per regolazione di conti interni o per la paura o la gelosia di
mettere all’opera le migliori qualità della città. No. Questo non ce lo possiamo più permettere.
Quello che più mi ha impressionato, da ultimo, è stata la ricerca ossessiva di assessori non di Giugliano. Che
senso ha avuto, questo tipo di scelta. Paradossalmente tra questa scelta e l’attuale Commissariamento del Comune,
non c’è nessuna differenza.
Noi che abbiamo, un’impostazione all’antica, ricordiamo di quando gli Assessori erano i veri rappresentanti della
gente. Venivano individuati subito. Rappresentavano. Potevi fermarli per strada e richiamarli se le cose non andavano
bene. Sapevi di chi era la responsabilità. Provate a richiamare i Prefetti adesso. Ma è bene così. Per chi sbaglia ci
vogliono le penitenze. La gestione Commissariale è una giusta penitenza.
Comunque la camorra, pur se pervasiva, non può essere una scusa globale all’inefficienza, o all’inadeguatezza
della classe politica. Noi non siamo in grado di assegnare patenti. Né questo è esercizio che ci piacerebbe. Però per i
prossimi anni al centrodestra lanciamo la sfida a “fare pulizia”. Perché anche lì ci sono tante persone in buona fede o
bene intenzionate, per le quali è certamente insopportabile essere accomunate a certi ambienti.

Quanto alla nostra parte politica, che è quella che più ci interessa, nel vuoto di potere attuale, crediamo che si
debba ripartire dai due rappresentanti istituzionali del territorio. Il Consigliere regionale Raffaele Topo, e la neoeletta
Parlamentare Giovanna Palma. Per cui, grande sarà la loro responsabilità nelle scelte per il futuro dell’intera zona. Topo
è da poco capogruppo del PD, che in sostanza è come un assessore. Noi crediamo ancora nella buona politica e Lello
è stato un buon sindaco di Villaricca, ed è da tutti considerato un bravo politico, come quelli di una volta. Per l’impegno
che ha avuto in politica fin da ragazzo, per la cultura politica che lo caratterizza.
Ma oggi la sua attuale posizione gli pone responsabilità “superiori”. Inoltre da qualche tempo il suo gruppo politico,
composto oltre allo stesso Topo, dai Parlamentari Salvatore Piccolo, Vincenzo Cuomo e Giovanna Palma, fa riferimento
a Matteo Renzi, verso il quale peraltro il consigliere Topo aveva manifestato forte attenzione già prima delle Primarie, e
questo fa ben sperare e ne accresce l’influenza nelle decisioni sovracomunali.
Questa circostanza, assieme al sostegno della giovane parlamentare di Giugliano, che ci auguriamo possa
prodigarsi per lo sviluppo di questa zona, ed assieme ai tanti giovani già impegnati e ad altri che lo vorranno fare,
fanno ben sperare. La sfida è grande. Fare un buon lavoro di squadra servirebbe a ridare a questa zona una concreta
prospettiva di sviluppo, e per l’ex sindaco di Villaricca si potrebbero aprire le porte alla candidatura alla Presidenza della
regione, dove tutti vorrebbero un moderato “napoletano”, meglio ancora se renziano.

Comunicato stampa
Giuliano Morlando
Coordinatore Comitato Cambiamo Giugliano

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