28 C
Napoli
mercoledì, Luglio 3, 2024
PUBBLICITÀ

VARCATURO SOTTO CHOC DA L’ADDIO A GIUSEPPE E SONIA
I fratelli morti in motorino. Oggi i funerali

PUBBLICITÀ


GIUGLIANO. Ci saranno due bare bianche, questa mattina, davanti all’altare della chiesa di Varcaturo. Un intero quartiere darà l’ultimo saluto a Giuseppe e Sonia Russo, i due fratelli di 16 e 14 anni morti in seguito ad un terribile schianto con lo scooter. Alle 9.30 il magistrato dissequestrerà i corpi. Le salme saranno poi trasportate nella chiesa di San Luca: qui, intorno a mezzogiorno, sarà celebrato il rito funebre.

A Licola, dove abita la famiglia Russo, un’intera comunità è sotto shock. «Erano ragazzi d’oro», dice una vicina. «Dovevate vederli: seri, educati, nessun grillo per la testa. Entrambi amavano studiare». Martedì sera, però, il «125» a bordo del quale viaggiavano aveva superato i 100 chilometri orari, raccontano i testimoni. Un istante, una fatalità chissà quanto cercata, ed un drammatico schianto che non ha lasciato scampo a nessuno dei due. Un tratto di via Grotta dell’Olmo è stata la loro tomba. «Siamo scesi in strada non appena abbiamo sentito il rumore di lamiere», racconta Alberto Cerqua, il proprietario della villetta contro cui è andato a sbattere lo scooter. E’ stato lui a chiamare il 118, lui il primo a dare l’allarme. «A terra c’era un solo casco. Nessuno dei due fratelli ha urlato. Lui respirava ancora. La ragazza perdeva parecchio sangue dalla bocca. E’ stato orribile», racconta. «Non ho avuto il coraggio di guardarli, quei due ragazzini – aggiunge la moglie -. Dal giorno dell’incidente qui è un via vai di giovani. Chi lascia un mazzo di fiori, chi si chiude in preghiera». Le tracce dell’incidente sono ancora visibili: il muro sfregato, la grossa macchia di sangue al centro della carreggiata, i rilevi col gessetto operati dalla polizia. Ognuno degli amici di Giuseppe e Sonia ha lasciato un fiore sotto il tronco di olmo sfiorato dallo scooter dei due fratelli. La processione va avanti da giorni. Nessuno indossa il casco, perché il casco, come la legge, qui è quasi un fastidio. Poco importa che Sonia il copricapo lo portasse e che Giuseppe – racconta lo zio Antonio – «non usciva mai senza». «Noi il casco non lo mettiamo. Punto e basta», dicono gli amici. Sono in prevalenza adolescenti, ma questo non impedisce loro di mettersi a bordo di mezzi da 150 di cilindrata, e di guidarli senza problemi. In linea d’aria, dal luogo dell’incidente all’abitazione dei Russo, in via Masseria Vecchia 223, ci sono non più di trecento metri. Alla folla, al rumore assordante delle sirene si è sostituito il silenzio: strano, carico di inquietudine. I parenti più stretti si chiudono nel dolore. Nessuno ha voglia di parlare. «Non c’è niente da dire, siamo sconvolti», ripetono ai cronisti. Papà Enrico, restauratore di macchine industriali, risponde al telefono. E’ sotto shock, ancora non crede alla tragedia: «Non ci credo, non è possibile… Io li aspetto, come se dovessero arrivare da un momento all’altro». Maria, la madre dei due giovani, è impietrita dal dolore. «Non è ancora riuscita a dire una parola. Si fa coraggio con la fede», racconta un’amica che le è stata vicina fin dal primo momento della disgrazia. Amavano i motorini, Giuseppe e Sonia. Il 16enne si era iscritto a scuola guida pochi giorni prima dell’incidente. «Vieni a fare un giro con me», aveva detto alla sorella. L’ultima folle corsa l’hanno fatta a borda dell’autoambulanza. Inutile.


UF – IL MATTINO 20 AGOSTO 2004

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Chiara Ferragni beccata insieme al nuovo fidanzato, chi è Andrea Bisciotti

Chiara Ferragni non si nasconde più. L'influencer più seguita d'Italia è stata beccata in vacanza con la sua nuova...

Nella stessa categoria

PUBBLICITÀ