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Mugnano. Annullati sette ergastoli: Al processo d’Appello tutto da rifare

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Tutto da rifare nel processo d’appello a carico di sette boss di camorra che, secondo i pubblici ministeri, negli anni novanta scatenarono una vera e propria guerra di camorra tra Secondigliano e Mugnano. La condanna all’ergastolo è stata annullata “con rinvio” dalla Carte di Cassazione e ora il procedimento giudiziario dovrà essere celebrato daccapo per Raffaele, Antonio e Guido Abbinante, esponenti di spicco della mala maranese, per Raffaele Amato, uno dei capi del clan degli scissionisti, per Massimiliano Cafasso e Carmine Minucci, e Rosario Pariante, l’ex ras della zona flegrea in affari con la mala di Secondigliano di recente passato a collaborare con la giustizia. La vicenda risale agli anni ’90, quando scoppiò una faida sanguinaria senza precedenti. I boss della zona, successivamente protagonisti della scissione, tentavano di farsi largo per raggiungere i vertici della cupola, per mettere le mani sul mercato della droga e controllare gli affari illeciti dell’area nord del capoluogo partenopeo. La guerra che scoppiò fece oltre 20 morti, tra cui anche un’anziana donna, madre di uno dei boss, alla quale riservarono una fine atroce: la donna fu torturata e bruciata viva.

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