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Addio Pino: il saluto al cantautore scomparso, simbolo del riscatto di milioni di napoletani nel mondo

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Con la scomparsa di Pino Daniele se ne va una parte di Napoli, un pezzo di ognuno di noi che è vissuto e cresciuto con la sua musica, con le sue canzoni, molte delle quali hanno lasciato un’impronta indelebile, solo per citarne qualcuna: “Napul’ è” e “Terra mia”, vere poesie d’avanguardia oppure “A me me piace ‘o blues” e “Nero a metà” che hanno contrassegnato l’epoca in cui Pino Daniele ha espresso il massimo in termini musicali, apprezzato anche all’estero e inserito tra i chitarristi più bravi del pianeta. La sua musica è carica di contaminazioni. Pino Daniele fa il suo esordio con James Senese, il “nero a metà” che negli anni ’70 ha fondato il gruppo “Napoli Centrale”, con lui Pino apriva i concerti e cominciava a farsi conoscere. Impossibile non emergere, le sue canzoni col tempo diventano il simbolo di una città piena di contraddizioni che vuole riemergere, trasformandosi e adeguandosi: La musica di Pino Daniele diventa l’orgoglio di molti napoletani in giro per il mondo. Nei primi anni ’80 Pino Daniele decide di andare negli Stati Uniti ed è lì che la contaminazione produce i suoi effetti più significativi. Appena dopo l’uscita di “Bella ‘mbriana”, suona con Richie Havens, colui che aprì il famoso concerto di Wookstock nel 1969, un vero bluesman che percepisce al volo il potenziale di Pino Daniele. Insieme ad altri musicisti napoletani, incidono “Common Ground”. Con lui c’era anche Enzo Avitabile, Joe Amoruso e Tullio De Piscopo. L’album è un successo anche negli USA. Molti ricorderanno il singolo di lancio “Gay Cavalier”.

Ma la consacrazione di Pino avviene nel 1984, con una serie di concerti, tra i più belli di sempre, che danno vita ad un doppio album dal titolo “Sciò live”, con nomi del calibro di Rino Zurzolo, Joe Amoruso, Agostino Marangolo, Larry Nocella, Juan Pablo Torres, Adalberto Lara, Vito Mercurio, Corrado Sfogli, Gato Barbieri, Bob Berg, Naná Vasconcelos, Tullio De Piscopo e Tony Esposito.
Come dimenticare poi la grande amicizia tra Pino Daniele e Massimo Troisi? Durante un’intervista, con Gianni Minà su Rai Uno, in cui i due scherzavano, Daniele si sentiva onorato di fare le colonne sonore ai suoi film, lì però Troisi replicò affermando: «Sono io che faccio i film sulle sue canzoni». Proprio in quel periodo, Pino Daniele è costretto a subire un intervento chirurgico al cuore. La notizia mette i fans in allarme. Dopo una serie di delicate operazioni ed un lungo periodo di convalescenza, il cantautore torna sul palco e riprende la sua carriera. Per molti però è un Pino Daniele diverso. Si tratta di una trasformazione in cui partono collaborazioni a 360 gradi, tra cui il tour con Eros Ramazzotti, poi con Jovanotti e ancora con Giorgia. I suoi concerti fanno il pieno in qualsiasi città, non solo in Italia. Nel 2011 si esibisce con Eric Clapton in uno straordinario concerto a Cava de’ Tirreni.
La sua scomparsa è un grande dolore per la città, ma restano le sue canzoni, le sue poesie e la sua musica. Grazie Pino per quello che ci hai dato e per quello che la tua musica continuerà a fare tra le vecchie e le nuove generazioni.

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