La multinazionale francese della grande distribuzione ha accumulato 1 miliardo di perdite in tutta la penisola ed ha proposto ai sindacati che rappresentano i lavoratori del gruppo la sua ricetta, fatta sostanzialmente di tagli al personale. La proposta shock è di rinunciare a 1100 posti di lavoro da dividere tra tutti i centri commerciali d’Italia. Coinvolti anche i megastore di Mugnano e Giugliano dove sono a rischio rispettivamente 47 e 58 addetti. Nella sola provincia di Napoli le decurtazioni di personale assommano in totale a 320 unità. La crisi che attanaglia il paese non ha risparmiato la grande distribuzione, nell’Auchan di Pompei la proposta è stata ancora più drastica per evitare la chiusura, ovvero il taglio del 30-40% dello stipendio ed i contratti di solidarietà interna. Ma la solidarietà non è bastata ad arginare le perdite. Tra e situazioni in questo momento più preoccupanti c’è quella dell’ ipermercato di Mugnano, dove l’ammortizzatore sociale è giunto al terzo ed ultimo anno di applicazione e scadrà alla fine di marzo, e Giugliano dove invece la scadenza del secondo anno è prevista a dicembre. La soluzione individuata sembra quella accettata dai lavoratori dell’IperCoop di Afragola, marchio concorrente ma nelle stesse situazioni di Auchan, dove i 200 addetti hanno votato per la cassa integrazione a rotazione lunga, stipendi quasi dimezzati e resi più dignitosi solo grazie a un contributo regionale di tre anni, che scadrà nei primi mesi del 2017. L’incontro tra sindacati e Auchan è previsto per il 4 marzo a Roma e si annuncia battaglia da tutti e due i fronti.
Auchan taglia cento posti di lavoro tra Mugnano e Giugliano
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