Tre dipendenti delle poste di Giugliano sono stati indagati per associazione a delinquere e truffa per dei finti casi di infortunio, denunciati e pagati dalle assicurazioni. La tecnica era quella della “finta caduta”: le presunte vittime cadevano in luoghi o uffici pubblici e riportavano fantomatici infortuni che venivano poi ripagati in sede civile dalle compagnie assicurative. Le indagini degli inquirenti napoletani, guidate dal secondo il procuratore aggiunto Alfonso D’Avino , hanno portato a far luce su di una truffa da oltre 400mila euro ai danni di Generali-Ina Assitalia.
Gli indagati sono Marisa Cennamo di 49 anni, Ettore Pappagallo di 36 anni e Luisa Esposito di 51 anni. In totale sono finite sotto la lente dele forze dell’ordine ben 34 richiesta di risarcimento, che andavano avanti grazie a testimonianze compiacenti e dettagliate relazioni mediche. Quando era necessario riscuotere i pagamenti per gli incidenti fantasma, entravano in ballo dipendenti postali che, come recita l’atto di fermo, “risultavano essere profondi conoscitori dei sistemi di pagamento e riscossione degli assegni emessi a ristoro degli infortuni fasulli e procedevano alla negoziazione del titolo”.
PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ


