Una giornata movimentata negli uffici del settore dei servizi sociali del Comune di Giugliano. Oggi, infatti, scadevano i contratti degli assistenti sociali. Numerose persone, ai cui familiari è concessa l’assistenza, si sono precipitate negli uffici di via Aniello Palumbo per timore che il servizio fosse temporaneamente sospeso. In tanti si sono ritrovati a lottare contro le barriere architettoniche dell’edificio. Non c’è uno scivolo per disabili o, per lo meno, quel poco di marciapiede spianato è solitamente occupato da motoveicoli in sosta.
L’ascensore è rotta. Le persone in carrozzina non riescono accedere al primo piano del palazzo dove ci sono gli uffici del settore. Qualche volta devono attendere che il “triage assistenziale” si svolga in mezzo alla strada, in barba a qualsiasi regola di privacy. È il caso di Vincenzo Fiorenza, padre di Daniele, un ragazzo disabile di 22 anni, affetto da tetroparesi spastica con grave ritardo motorio, una sindrome tutt’ora sconosciuta che ha colpito, per il momento, soltanto tre persone nel mondo. «Venerdì scorso sono stato allertato dalla cooperativa – ha raccontato Vincenzo – che c’era il rischio di sospensione del servizio di assistenza. Ne ho profondamente bisogno perché oltre a mio figlio anche mia moglie è disabile. Fino ad oggi, pagando un ticket di 150 euro mensili, il Comune mi ha messo a disposizione 18 ore di assistenza sociale, 6 per mia moglie e 12 per mio figlio. Già quattro anni fa mi sospesero l’assistenza poi, con l’arrivo dei commissari, tornò tutto a posto. Non possono togliermi questo servizio, da solo non ce la farei». Grazie all’assistenza sociale, Vincenzo riesce a continuare la sua attività lavorativa. Il figlio necessita di incessanti cure e si nutre artificialmente.
Fortunatamente, almeno di mattina, Daniele va a scuola. Frequenta il liceo Virgilio a Pozzuoli. «Gli piace sentire attorno a sé la presenza di altri ragazzi – ha affermato il padre – in questo modo, si sente vivo. Ho incontrato una preside gentilissima, la dott. Scala, che quand’è possibile lo coinvolge anche nelle gite». Vincenzo ha atteso in auto per circa un’ora l’arrivo di un’assistente sociale. «Non potevo salire al primo piano – ha detto – perché l’ascensore è rotto. Ho dovuto attendere in strada, con mio figlio accomodato sul sedile posteriore dell’automobile parcheggiata sotto al sole. Assurdo». Una smentita sull’ipotesi di sospensione dell’assistenza sociale, però, arriva dalla dirigente del settore Rosaria Ferone. «E’ vero che oggi sono scaduti i contratti degli assistenti sociali in carica – ha spiegato la dirigente – ma è vero allo stesso modo che il servizio di assistenza non sarà sospeso. È un dato storico che in città ci sia stato sempre e solo un assistente sociale inserito nel piano del fabbisogno cittadino. Ci tengo a dire che di qui a breve la situazione cambierà e saranno assunti altri due assistenti a tempo determinato. Inoltre, nelle prossime settimane dovrebbe partire un nuovo bando per il “segretariato sociale” con il quale potremo assumere dai 7 ai 9 assistenti.
Per quanto riguarda le infrastrutture, sono mesi che comunico all’ufficio tecnico le condizioni dell’ascensore. Soltanto pochi giorni fa mi hanno risposto che la competenza è del proprietario del palazzo a cui il Comune paga il fitto. Quindi, adesso, insisterò affinché il proprietario del palazzo provveda al ripristino dell’ascensore». Insomma, il servizio non sarà sospeso e il numero di assistenti sociali sarà implementato. La dott. Ferone si è presa un grande impegno che sicuramente porterà a termine. Si spera, però, che davvero in tempi strettissimi si risolva il problema dell’ascensore visto che il Comune paga un bel po’ di soldi, come fitto, al proprietario dell’edificio.
