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Mugnano. Del Core (Laboratorio Trasversale): «Coalizione incerta, vogliamo dare una scossa»

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Il clima d’attendismo che avvolge la campagna elettorale sta mettendo alla prova la pazienza di molte forze politiche. Dopo l’apertura ricevuta da Giovanni Chianese, Gaetano Del Core componente del Laboratorio Trasversale vuole uscire dalla stasi e chiede alla sua coalizione, composta da partiti di centrosinistra e civiche, di cambiare passo.


A poco più di 30 giorni dalla presentazione delle liste a che punto siete?
In via di definizione. Vogliamo dare un segnale forte affinché possiamo essere incisivi e dare un contributo serio, mon limitandoci al gioco dei ruoli o a fare spettatori. Vogliamo determinare le sorti attraverso una progettualità chiara per il paese e un’organizzazione alla base.

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Come vorreste incidere concretamente?
Mettendoci la faccia e trasmettendo la fiducia e credibilità che abbiamo dimostrato di avere. Far parte di una coalizione è un serio impegno delle parti, ci facciamo garanti non di giochetti politici ma di una seria progettualità.

In che termini noti incertezza nella coalizione?
Si nota nella mancanza di segnali forti. Credo che bisogna accelerare i tempi e trovare interlocutori concreti e interessati al progetto. Bisogna superare i veti personalistici. Non escludo dialogo con nessuna forza perché sul territorio siamo accomunati tutti dagli stessi problemi ma in direzione diverse. Nel Laboratorio siamo arrivati a dei risultati perché non ci siamo soffermati sulla storia politica delle persone ma abbiamo voluto un arricchimento reciproco. Prima dei veti bisogna confrontarsi.

Nella vostra coalizione chi potrebbe guidare i confronti con le altre forze politiche?
Il Pd ha la responsabilità perché è un partito strutturato. Noi siamo ad un passo successivo, infatti, io ed altri componenti del Laboratorio abbiamo deciso di fare una lista. Come movimento siamo un campanello d’allarme ma è la politica che deve prendere i provvedimenti. Il Pd non deve impelagarsi in discorsi personalistici o problemi interni, altrimenti non è più credibile. Aspettiamo un segnale forte coadiuvati da noi.

La vostra coalizione ha formato due commissioni, la prima si occuperà degli allargamenti e l’altra di costruire un programma unitario. Quali sono i passi successivi che dovete compiere?
Trovare interlocutori interessati al nostro progetto, condividendo un percorso. Faccio appello ai Moderati affinché dessero un segnale che faccia percepire la seria volontà di volersi confrontare sui programmi e dimostrare si essere credibili senza arroccarsi.

La scelta del candidato sindaco è un problema secondario?
Si. Le responsabilità di un’amministrazione ricade su tutta la maggioranza. Il peso maggiore è dato da chi lo sostiene.

Albanese, Sarnataro e Schiattarella vi soddisfano come nomi?
Credo che sia mortificante mettere nomi sul tavolo quando non li si ritiene all’altezza del ruolo. Se fossimo stati contrari li avremmo contestati dal primo giorno.

In che modo comporrete la lista?
Il fenomeno movimentista associato alla storia dei partiti è un’idea che mi affascina. Troveremo anche un nome che rappresenti una sintesi. Farò parte della lista però siamo già un bel gruppo di persone che momentaneamente non voglio esporsi.

Giovanni Chianese ha aperto al Laboratorio e a Sarnataro per dare una scossa al panorama politico mugnanese. La vede una provocazione o una proposta seria?
E’ una provocazione a fin di bene. Io oggi lo accolgo come un vero invito e lo accolgo pure. Alla luce degli ultimi incontri sono seriamente preoccupato della situazione della coalizione perché non sta portando a nulla.

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