Con lo spostamento dei lavoratori e dei mezzi Sagi all’interno dell’isola ecologica, la struttura è al centro dell’attenzione. Giovedì scorso la Polizia Municipale e gli ispettori dell’Asl hanno posto sotto sequestro un’area verde di circa 4 mila metri quadrati, adiacente all’isola. Contestata la presenza di un automezzo incidentato, campane non utilizzate e una vasca contenente rifiuto di spazzamento. In questo clima d’allerta, alcuni cittadini hanno segnalato erroneamente la presenza di amianto nella struttura, fuorviati da dei sacchi segnalati con la lettera “A”. Al controllo i responsabili Sagi hanno aperto i sacchi dai quali sono stati rintracciati rifiuti urbani pericolosi ma assimilabili come farmaci e vernici. Permane ancora oggi difficoltà per gli operatori Sagi alla luce della loro permanenza nell’isola. Questa situazione è determinata dall’affollamento dei circa 70 operai, la scarsità di servizi igienici adeguati al numero di fruitori e lavoratori, senza contare la mancanza di docce. I sindacati della Cgil e dalla Ugl hanno fatto un esposto al commissario prefettizio per la tutela dei lavoratori.
In merito alla situazione generale dell’impianto è intervenuto Carlo Albanese, responsabile dell’isola ecologica per conto della Sagi: “E’ chiaro che questo evento ci ha creato problemi di natura logistica . Per fortuna abbiamo un’isola ecologica di 5.500 metri quadrati tra le più grandi di Napoli, questo ha attutito l’impatto degli spostamenti. I mezzi della Sagi vengono parcheggiati il pomeriggio per essere ripresi il giorno dopo. Quando il servizio i cittadini non hanno la percezione dell’ingorgo. – e conclude – L’obiettivo dell’azienda è far dissequestrare il tempi stretti l’area parcheggio adiacente al mercato ittico per garantire la disponibilità di uffici, spogliatoi e servizi ai lavoratori. Questa operazione dovrebbe risolversi entro questa settimana”.
