Dopo 3 mesi di inattività, a causa dell’inagibilità della sede di Torre Caracciolo, ripartono le attività dello sportello ascolto antiviolenza “Le porte di Frida”, in una sede provvisoria allestita presso lo stabile comunale in Via Duca D’Aosta al terzo piano. Lo sportello è aperto ogni mercoledì e venerdì dalle ore 10 alle ore 12 ed ogni ultimo mercoledì del mese anche di pomeriggio dalle 15 alle 17. L’iniziativa è gestita dall’associazione “Frida Kahlo, la città delle pari opportunità”, è uno spazio, un luogo in cui si accoglie il disagio e la paura per le donne vittime di abusi, soprusi, maltrattamenti, violenza ed anche mobbing sessuale nei luoghi di lavoro.
E’ proprio di queste ore la notizia di un ennesimo caso di femminicidio. Una donna di 35 anni uccisa dal proprio ex marito. «In queste ultime settimane abbiamo ricevuto diverse richieste di sostegno – spiegano le promotrici dell’iniziativa – e per tale motivo abbiamo con caparbietà richiesto una sede sostitutiva. Da pochi giorni sono iniziati i lavori nelle sede definitiva cosi da poter riprendere a lavori ultimati anche le diverse attività della biblioteca di genere, per diffondere la cultura, del laboratorio di reading, del laboratorio autobiografico “Righe Rosa”. Nel frattempo – proseguono – incontreremo le diverse associazioni ed i diversi sportelli dell’area metropolitana di Napoli per costruire quel lavoro di rete che abbiamo iniziato a costruire. Una rete tra le diverse associazioni, tra i diversi territori, tra le diverse esperienze, competenze e sensibilità. E’ anche questo l’obiettivo che ci siamo posti a partire nella nostra ultima iniziativa pubblica , creando quel mutualismo e solidarietà tra le diverse realtà».
«Incontreremo alcuni insegnanti che hanno partecipato all’incontro sull’educazione all’affettività nelle scuole, poiché ci hanno chiesto di divulgare il nostro progetto di educazione sentimentale “Sentimenti sul banco”. E’ forte l’esigenza di mobilitazione collettiva e collaborazione tra i tanti soggetti coinvolti, affinché la proposta di legge della parlamentare Celeste Costantino “1 ora d’amore”, venga discussa ed approvata, in modo che l’educazione all’affettività venga introdotta nelle scuole come materia di insegnamento, come strumento per prevenire la violenza nella relazione di coppia».
«Educare all’affettività, ai sentimenti alle emozioni durante l’apprendimento scolastico; educare alla differenza di genere per avere la consapevolezza che affermare la valorizzazione delle differenze è affermare il valore delle diversità e dei diritti delle persone per sconfiggere stereotipi e retaggi culturali all’origine di ogni violenza e sopraffazione».
«Nonostante sia stata ratificata la convenzione di Istanbul dal parlamento Italiano ed entrata in vigore il 1 agosto 2014, gli strumenti sono ancora del tutto insufficienti per prevenire la violenza e per sostenere la donna nel suo percorso di uscita dalla violenza. Ed è proprio nell’art 14 della convenzione di Istanbul che si parla di educazione all’affettività».
«È fondamentale – concludono le promotrici dell’iniziativa – sostenere i tanti centri antiviolenza, a partire dai finanziamenti e le strutture di accoglienza , le “Case rifugio” che accolgono le donne ed aiutarle anche nel reinserimento nella vita lavorativa e sociale».
