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Mugnano. Lettera di Comitati ed Associazioni al commissario Vaccaro

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera cofirmata dai comitati civici, associazioni e formazioni politiche, nella quale si chiede di annullare l’affidamento della villetta San Lorenzo e di aprire un tavolo di confronto con tutte le anime dell’associazionismo locale per concordare un utilizzo congiunto della struttura con la supervisione dell’ente comunale.

Al Commissario Prefettizio, dott. Claudio Vaccaro

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Oggetto: richiesta sospensione procedura di affidamento e revoca del bando di assegnazione della villetta comunale “Miriam Makeba”, via S. Lorenzo, e convocazione di comitati, associazioni e forze politiche del territorio.

I cittadini di Mugnano e di tutta l’area nord di Napoli hanno sempre dimostrato di ritenere fondamentale la difesa, il recupero, la valorizzazione e la riappropriazione dei beni comuni e degli spazi pubblici. Nonostante ciò Mugnano attraversa una drammatica fase in cui tutti gli spazi pubblici sono chiusi, inutilizzabili o non usufruibili da tutti: ville comunali, teatro Filippo Illuminato, centro fieristico, campi di calcio Mugnano 2000, parcheggio Ufficio postale, ex succursale F. Illuminato, Ritiro del Carmine, Stadio comunale. Eppure la Città è attraversata da un fervore che si è manifestato con il dibattito in corso sul tema e con un’assemblea tenutasi domenica 15 marzo nella villa comunale “Miriam Makeba”, in via S. Lorenzo. Singoli cittadini, comitati, movimenti, associazioni e forze politiche hanno dibattuto e dibattono tuttora, in modo assolutamente democratico e trasversale, sulle motivazioni alla base della situazione attuale e sulle possibili soluzioni: unico minimo comune denominatore è l’idea che la villetta non debba essere privatizzata o gestita da un’unica associazione.

Premesso che l’Ente Pubblico non può e non deve declinare ai propri compiti istituzionali, e, tra questi, vi è certamente quello di garantire ai cittadini la fruibilità di spazi gioco e verde pubblico, il tentativo di garantire la fruizione della villa comunale, mediante assegnazione ad un’associazione privata è da considerarsi fallito. Lo è innanzitutto perché la determina 480 del 5 giugno 2014 ha posto a carico dell’associazione assegnataria una serie di obblighi che sono stati completamente disattesi, anche perché troppo onerosi, iniqui e come tali impossibili da rispettare:

• Apertura e chiusura della villa ad orari prestabiliti e custodia della villa con personale (in regola con il D. Lgs 81/2008) dell’associazione assegnataria;
• Controllo al fine di evitare atti vandalici e situazioni di pericolo;
• Assumere a proprio carico ogni responsabilità civile o penale per danni arrecati a cose o persone ( coperti con una polizza assicurative che, viste le necessarie informazioni omesse nel bando sarebbe nella pratica di difficile o quantomeno parziale utilizzo);
• Garantire la pulizia straordinaria e il servizio di sicurezza;
• Pagare tutte le utenze (acqua, luce ecc.);
• Eliminare tutti i danni ai giochi e alla struttura tutta.

A tutto ciò si aggiunge l’espressa previsione nel bando dell’impossibilità per l’associazione assegnataria di consentire a terzi l’utilizzo della struttura, cosa che, vista incapacità del Comune di coordinare le attività di altre associazioni o cittadini, ha provocato non solo situazioni di elevata tensione sul territorio, ma ha di fatto svuotato la villa comunale da una serie di iniziative sociali e culturali, che le associazioni cittadine sono in grado di produrre.
Nonostante tutto ciò il Comune non solo ha concesso la proroga del bando, ma ne ha addirittura riproposto uno nuovo, con le identiche modalità.

Tralasciando i dubbi circa la legittimità della proroga, in quanto non prevista nel bando iniziale (con evidente danno alle associazioni che oggi volessero partecipare) e per la tempistica incomprensibile (l’assegnazione è scaduta il 30 novembre 2014), proroga e nuovo bando sono senza dubbio inopportuni. Sono inopportuni perché inaspriscono tensioni più che palpabili sul territorio. Sono inopportuni perché danno in piena campagna elettorale una posizione dominante ad un’associazione, che ha come riferimento una forza politica che parteciperà alle prossime elezioni, il che espone la comunità al rischio di tensioni e problematiche con il rischio di penalizzare i cittadini che semplicemente vogliono essere liberi di poter vivere uno spazio pubblico.

Pertanto riteniamo necessaria la sospensione della procedura di affidamento e la revoca del bando, per lasciare alla prossima amministrazione che s’insedierà il compito d’interfacciarsi con le associazioni per tracciare un percorso che porti ad un modello di gestione condiviso ed attento alle esigenze dei cittadini. Noi oltre a ribadire che terremo alta l’attenzione alla vicenda e che promuoveremo e sosterremo iniziative in quello spazio per preservarlo dall’abbandono offriamo tutta la nostra disponibilità a partecipare ad un confronto per risolvere eventuali criticità che possono nascere in questa fase di transizione.

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