Una donna di 33 anni e un bimbo di due anni sono stati trovati morti a letto in un’abitazione di Melito, in provincia di Napoli. L’abitazione si trova in via Kennedy. Entrambi erano sporchi di sangue. La donna, secondo una prima ipotesi, si sarebbe inferta diverse coltellate, dopo aver avvelenato il figlioletto di circa 2 anni, trovato accanto alla madre. Sul posto i carabinieri della caserma di Melito e di Giugliano, diretti dal capitano Francesco Piroddi. La donna si chiamava Anna Esposito di 32 anni, mentre il piccolo si chiamava Gaetano. I corpi sono stati ritrovati dal fratello della donna, che di recente si sarebbe separata dal marito. Il congiunto era
entrato in casa utilizzando le chiavi avute dai vicini, ha però poi dovuto sfondare una porta interna per accedere alla stanza dove c’erano i due corpi inermi. Secondo le prime ipotesi formulate dagli investigatori si indaga sull’omicidio-suicidio. Secondo gli inquirenti, non si è trattato di un gesto improvviso, ma di un proposito che Anna Esposito ha maturato negli ultimi tempi. La donna lavorava in una fabbrica della zona di Melito, dove abitava, al numero 32 di viale Kennedy. Proprio la separazione dal marito l’aveva profondamente colpita.
Il marito ha avuto un malore appena ha saputo della tragedia. Probabilmente lo choc è stato troppo forte. L’uomo è stato poi condotto presso l’ospedale San Giuliano dov’è stato ricoverato ed è sotto osservazione.
Il sindaco di Melito, Vennazio Carpentieri, è intervenuto con una nota per esprime cordoglio, a nome di tutta l’amministrazione, per la tragedia che ha sconvolto l’intera città: «Esprimiamo profondo cordoglio per la tragica scomparsa della giovane Anna Esposito e del suo bambino, trovati senza vita questa mattina a Melito. Un lutto che ha sconvolto tutta la nostra comunità e per il quale ci stringiamo ai familiari nel loro immenso dolore».


