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Mugnano. Breve storia musicale del candidato del Pd Giovanni Chianese

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Giovanni Chianese è il candidato del Pd alla regione Campania ed è uno dei principali sostenitori della civica Upm che correrà alle comunali. Oltre ad aver ricoperto la carica di assessore al bilancio tra il 2011 e il 2013, il giovane politico può vantare anche una precedente esperienza nel mondo della musica. Nel 2006 appaiono su internet 4 brani cantati da lui con il nome d’arte Johnny Day: “O’ pantalaccio”, “Il tuo tentativo di tornare da me”, “Lucia”, “Ma comm’ poss’ fa “.



Come nasce Johnny Day?

Parliamo dell’inizio del 2000, facevo parte di un circolo culturale artistico dell’underground napoletano composto da scrittori, musicisti, poeti. Vista la spiccata sensibilità verso alcuni temi culturali come dei romanzi classici, si è pensato all’installazione artistica che si traduceva in una raffigurazione metropolitana de “I Dolori del Giovane Werther” di Goethe. Il tutto è stato frutto di una sera, non sono un cantante.



Perché ha scelto questo nome?

Era una provocazione artistica perché richiama nomi già diffusi all’epoca, è stato scelto di comune accordo in questo circolo. I motivi attengono all’assonanza perché richiamava un altro scrittore.



Perché avete usato una tipologia espressiva come quella neomelodica?

Tra i nostri solidali in quel progetto, c’è il nipote di Antonio Buonomo noto “cantante di giacca” . Questa tipologia ha avuto un ruolo storico nel panorama musicale napoletano. Il riflesso è qualcosa di provocatorio. Alcuni di quei brani sono stati scritti da Nino Bruno, compositore delle musiche di Paolo Sorrentino. Hanno collaborato musicisti e artisti che vivono progetti nazionali ed internazionali come il musicista Carlos Valderrama, il cineasta Walter Montagna, la poetessa Simona Frasca, Raffaele Giglio del gruppo The Gentlemen’s Agreement. E’ necessario concentrarsi nello sviluppo della forma artistica della lingua, senza rinnegare le nostre radici. L’esperienza personale era all’interno di un progetto artistico a 360 gradi che cercava di dare delle risposte ad una cultura underground che si andava affermando proveniente dai centri sociali, dai circoli letterari, case di produzioni, locali. Il tema della cultura rimane nelle mie corde, penso alla promozione di scuole e corsi di formazione per favorire l’avvicinamento alla musica. La mia batteria l’ho donata ai ragazzi che hanno fatto il film di Gomorra del circolo di Scampia.



A quando risale il suo periodo di musicista?

Dal 2000 al 2006, poi mi sono dedicato alla mia attuale professione. Ho suonato con Nino Bruno con il gruppo Nino e le 8 tracce dal genere rock-psicodelico. Ho collaborato anche gli The Gentlemen’s Agreement sul genere indie-rock.



Perché ha scelto quella tipologia di musica e quelle parole?

E’ un concept album. Ci siamo chiesti come avrebbe risposto il giovane Werther, secondo un circolo di artisti, affrontando le vicissitudini in chiave metropolitana. E’ una lettura diversa figlia di questi tempi. Nelle quattro canzoni si affrontano altrettanti momenti: la delusione, la distrazione, l’orgoglio e la realtà. Era un lavoro sulla parola.

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