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HomeCronacaPosti di lavoro a rischio: L'Auchan di Giugliano come Pompei e Mugnano?

Posti di lavoro a rischio: L’Auchan di Giugliano come Pompei e Mugnano?

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Dopo Pompei e Mugnano, anche Giugliano attende di essere travolto da ulteriori tagli a danno dei dipendenti, ormai penalizzati dalle decisioni dei piani alti, in termini di diritti e retribuzioni. Che la multinazionale stesse attraversando un momento di crisi, è noto alle cronache da tempo. Difatti, oltre alla chiusura di alcune sedi del Mezzogiorno, anche a Pompei e Mugnano, si sono rilevate le prime agitazioni da parte della classe dipendente, a fronte di ulteriori provvedimenti, rispetto a quelli già adottati in passato. E’ stato disdetto, nei mesi trascorsi, il contratto integrativo. Si parla di: tagli ai salari, alla copertura della malattia e degli infortuni sul lavoro. Questo, perché è stato stimato un esubero economico che non è stato possibile fronteggiare con alcuna trattativa azienda – sindacati.

L’onda anomala, riguarda l’intero territorio nazionale, ma soltanto il meridione, stando alle vicende, sta pagando il prezzo più caro. Tutte le decisioni adottate, risultano essere temporanee al centro Nord, ma definitive al sud. Considerando gli store di Nola, Mugnano, Giugliano, Pompei e via Argine, diviene facile comprendere l’entità del danno sulle famiglie. La multinazionale, ha proposto un accordo volontario, che prevede mobilità e sospensione della quattordicesima, ovvero una riduzione di circa il 40% dello stipendio. Considerato che l’ipermercato di Giugliano, già investito dal contratto di solidarietà il quale ha scadenza entro l’anno 2015, quindi anch’esso colpito da decisioni che si sono riversate sulle casse dei dipendenti, le preoccupazione degli addetti ai lavori, dinanzi agli scenari che si stanno concretizzando altrove, sono crescenti e lo stato di allerta è alto, consapevoli che allo scadere dell’anno in corso, anche la sede di Giugliano, potrebbe trovarsi nelle stesse condizioni delle di Pompei e Mugnano.

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