Era atteso in videococonferenza al processo contro la cosca giuglianese, per la sua deposizione, ma oggi, il boss Felicano Mallardo, non si è presentato. Secondo indiscrezioni, sarebbe gravemente malato e per questo, è stato necessario il ricovero d’urgenza presso l’ospedale dell’Aquila. I giudici durante l’udienza di stamane, hanno ascoltato di nuovo il pentito Giuliano Pirozzi, che avrebbe fornito altri dettagli delle operazioni del clan. Dopo Pirozzi hanno parlato anche altri esponenti della cosca guglianese, tra cui Giuliano Amicone, ritenuto uno dei reggenti del clan. Durante il confronto tra Pirozzi e Amicone, quest’ultimo avrebbe detto di non averlo mai visto prima, ma Pirozzi ha parlato per ore di come i Mallardo gestivano il settore delle scommesse. Pirozzi avrebbe fatto anche nuove rivelazioni ai giudici.
Feliciano Mallardo fu arrestato nel 2011, nel corso di un’operazione della Guardia di Finanza, nell’appartamento dove si era rifugiato, al terzo piano di una palazzina disabitata in via Sant’Agostino a Giugliano. Il blitz degli uomini del Gico della Guardia di finanza di Napoli, guidati dal colonnello Sandro Baldassarre, scattò alle quattro di mattina. Un elicottero sorvolava l’abitazione del boss, mentre dal basso i militari si intrufolarono all’interno dello stabile. Né lui né suo figlio, opposero resistenza al suo arresto. Nell’appartamento, tenuto sotto controllo per diverse settimane, furono stati ritrovati gioielli, orologi e denaro. L’appartamento finemente arredato fu posto sotto sequestrato dagli uomini della finanza. Sequestrati anche gioielli e orologi riposti in scatole. In compagnia del boss vi era il figlio appena 22enne e già titolare di una importante impresa. Ad incastrare il boss, Feliciano Mallardo, accusato di associazione di stampo mafioso, 11 collaboratori di giustizia che hanno raccontato e identificato in lui la ‘mente’ del business della speculazione edilizia giuglianese e laziale e re del caffè.


