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Lucravano sugli immigrati: coppia di Pozzuoli in manette

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Il militari della guardia di finanza di Napoli hanno arrestato due persone accusate di una serie di reati, che vanno dalla truffa aggravata al
peculato, dall’appropriazione indebita aggravata all’associazione per
delinquere. Si tratta di Alfonso De
Martino e Rosa Carnevale Rosa, entrambi di Pozzuoli, il primo sottoposto alla misura della
custodia in carcere, mentre la donna a quella degli arresti domiciliari.

L’ordinanza è stata emessa dal Gip di Napoli a seguito di indagini
condotte dalla Guardia di Finanza di Napoli e coordinate dalla VII
sezione della Procura di Napoli, coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli. L’operazione è scattata in anticipo rispetto a quanto previsto poiché i due indagati erano in partenza per il Montenegro.

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Assistenza ai migranti. Le investigazioni, avviate da tempo su un vasto giro di complicità e
collusioni nella gestione illecita dei fondi pubblici destinati alle spese
necessarie per l’accoglienza e l’assistenza dei migranti, in forza di
convenzione stipulata tra l’associazione ed il soggetto attuatore della
Regione Campania, si sono focalizzate sulla Onlus denominata
“Un’ala di riserva” con sede a Giuglioano e gestita dai due coniugi colpiti dall’ordinanza e
hanno consentito di accertare una serie di numerose condotte illecite
tutte volte in ultima analisi a consentire l’appropriazione personale delle
somme destinate agli scopi di legge ed il loro reimpiego verso acquisti
immobiliari ed attività economiche all’estero.

Beni sotto chiave. Con la stessa ordinanza il Gip ha altresì disposto il sequestro di alcuni
immobili e di diversi conti correnti bancari.
La Regione Campania, per la complessiva gestione dell’emergenza in
oggetto, ha elargito fondi della Presidenza del Consiglio dei Ministri
per un totale di circa 56 milioni di euro.
Le più ripetute condotte, tra quelle finora accertate, sono consistite:

  • nell’attestare falsamente, anche mediante false fatturazioni,
    l’esecuzione delle prestazioni cui si era obbligati in virtù della predetta
    convenzione mentre in realtà non venivano forniti nei confronti deimigranti affidati all’associazione “Un’Ala di Riserva” i servizi previsti
    dalla convenzione;
  • nell’ attestare falsamente la presenza dei migranti nelle strutture
    destinate all’accoglienza;
  • nel fornire ai migranti, quando effettivamente ospitati, in luogo delle
    prestazioni a cui si era tenuti, una minima somma in contanti oltre alla
    saltuaria erogazione di vitto, alloggio e alla fornitura dei capi di
    abbigliamento strettamente indispensabili.
  • nel prelievo sistematico di consistenti somme di danaro destinati al
    pagamento degli immobili personali, alla corruzione di pubblici ufficiali
    o ad altri investimenti economici.

I migranti hanno collaborato. Va sottolineata la piena collaborazione al disvelamento delle attività
illecite offerta da diversi dei migranti ospitati, a loro volta penalizzati
dalla gestione fraudolenta delle risorse stanziate per fronteggiare la grave
crisi umanitaria, peraltro tutt’ora in atto.

Il tentativo di discreditarli. Le indagini sono in effetti partite da una denunzia di De Martino
Alfonso presidente della onlus,
che aveva rappresentato
ai
carabinieri di Pozzuoli le iniziative violente ed estorsive da parte di
due cittadini somali ADEN Sade e ABDULKADIR Mohamed
Ibrahim che, a suo dire, si erano presentati presso la sede legale
dell’associazione e lo avevano minacciato per costringerlo a consegnare
loro somme di denaro.

Migranti arrestati e scarcerati. I due migranti furono quindi tratti in arresto dai Carabinieri ma dopo
qualche settimana, a seguito degli approfondimenti investigativi subito
condotti dal PM, assunte le loro dichiarazioni con le quali spiegarono
l’effettiva consistenza della vicenda e chiarirono al P.M. una serie di
particolari sulla gestione della Onlus da parte del suo Presidente,
vennero scarcerati e si aprì quindi la fase delle investigazioni e dei
riscontri, procedendosi ad attività di intercettazioni telefoniche e
acquisizione di numerosi documenti.

De Martino ascoltato dal PM. Anche il De Martino rese dichiarazioni a suo dire chiarificatrici ma nella
realtà risultate smentite dai successivi approfondimenti documentali e
finanziari.

‘Frutti di mare’ e biglietti per la partita tra i rimborsi. I riscontri effettuati dalla Guardia di Finanza hanno infatti evidenziato
l’inesistenza di molte delle prestazioni dedotte nelle fatture giustificative
dei costi delle ONLUS tra i quali, a mero titolo di esempio, quelli
esorbitanti per “frutti di mare “ oltre alla destinazione per finalitè
privatistiche delle somme incassate dalla Onlus. Peraltro, a sottolineare la carenza di controlli già nelle fase di
aggiudicazione delle convenzione, va fatto rilevare che la ONLUS
aveva destinato all’ospitalità dei migranti un immobile abusivamente
costruito e privo quindi di autorizzazioni. Tra i soldi rimborsati dalla Regione, anche biglietti per la partita Napoli-Chelsea di Champions League nel 2012. Si tratta di 37 biglietti per complessivi 5.720 euro

Le indagini proseguono. Le investigazioni sono tuttora in pieno svolgimento anche per
individuare, attraverso la destinazione delle somme oggetto di appropriazione, le più estese complicità e la rete corruttiva nell’area dei
soggetti pubblici e privati gravitanti intorno alle attività dell’associazione
“Un’ala di riserva ” sia nella fase della stessa aggiudicazione della
convenzione sia nella fase della gestione successiva
delle somme
erogate.

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