Si ridimensiona il caso dell’occupazione della palazzina di via Giulio Cesare ad opera di una comunità di Rom. La protesta che prese piede sui social network denunciava la presenza di un nutrito gruppo di Rom insediatosi in pianta stabile nella struttura abbandonata che cagionavano danno ai cittadini residenti nelle adiacenze dell’edificio. Secondo quanto riferito dal comandante della Polizia Municipale, Mimmo Cecere, sia dal punto di vista sostanziale che da quello procedurale, la questione avrebbe dei caratteri meno allarmistici di quelli che si erano profilati nei giorni scorsi. Dopo alcuni rilievi effettuati, sembra infatti che ad occupare il primo piano dell’edificio al confine con Arzano sarebbero solo due famiglie e che il Comune avrebbe ben poco potere d’azione nella vicenda. L’immobile, dissequestrato nel 2008 dopo l’intervento di sgombero di circa 400 senzatetto, è tornato nelle disponibilità dei proprietari originari e ciò, ha spiegato il comandante dei caschi bianchi, deresponsabilizza il Comune di Melito che non avrebbe il potere di procedere ad uno sgombero della struttura senza l’input di questi ultimi. Nessuna ordinanza di sgombero – che potrebbe essere motivata solo da motivi di ordine pubblico che, al momento, non sussistono – ma solo un provvedimento, e in questo caso è ufficiale, di chiusura e messa in sicurezza del cantiere. L’ordinanza, datata 5 giugno, è stata inviata agli affidatari della palazzina e gli impone di eseguire, nel breve periodo, gli interventi necessari ad eliminare i pericoli e a salvaguardare la pubblica incolumità. Al momento, l’unico segno della presenza di occupanti è rappresentato da un varco che, da via Giulio Cesare, immette direttamente nella palazzina; l’intervento richiesto dai tecnici comunali sarebbe volto esclusivamente alla chiusura del passaggio interessato, tra l’altro, dallo scarico di una modesta quantità di rifiuti.
Melito. Palazzina di via Giulio Cesare: niente sgombero, solo messa in sicurezza
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