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Omicidio Piccolino: fermato un imprenditore 59enne di Cellole

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E’ stata fondamentale la testimonianza del suo collega di ufficio e le immagini del circuito di videosorveglianza per incastrare il killer di Mario Piccolino il blogger antimafia ucciso a Formia lo scorso 29 maggio. A quasi un mese di distanza la polizia ha fermato un imprenditore agricolo di 59 anni residente a Cellole, nel Casertano. L’uomo secondo gli inquirenti, avrebbe bussato allo studio dell’avvocato di Formia e una volta dentro avrebbe fatto fuoco, uccidendolo. Il cerchio intorno a Michele Rossi, 59 anni, si è stretto dopo serrate indagini, fatte di intercettazioni, confronti all’americana e ricerca del movente che i poliziotti hanno trovato tra le carte della vittima: una controversia, una causa civile per una grotta di tufo adibita ad abitazione a Ventotene: Piccolino assisteva gli avversari del fermato.

Gli agenti della squadra mobile di Roma e di Latina, in collaborazione con il commissariato di Formia, lo hanno identificato attraverso le immagini del circuito di videosorveglianza: la sua sagoma era compatibile con quella dell’assassino, poi hanno cercato tra i fascicoli di Piccolino ed è emerso che Rossi era già stato querelato dalla vittima. La pista era apparsa subito giusta, tanto che gli inquirenti hanno identificato anche un furgoncino, presente in via della Conca, a Formia, quel venerdì pomeriggio, up che è risultato intestato a Rossi. In un successivo riscontro fotografico il testimone ha riconosciuto nell’imprenditore proprio il killer che aveva descritto.

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In un primo momento, lo stile dell’omicidio aveva fatto pensare ad un’esecuzione in puro stile mafioso e non una vendetta privata, come invece le indagini hanno ricostruito. Piccolino era noto per le sue battaglie contro l’illegalità. Sul suo blog aveva scritto vari articoli di denuncia contro la camorra, svelando gli intrecci tra la classe dirigente locale e il clan dei casalesi, che negli ultimi hanno ha messo forti radici nel Pontino. La svolta però è arrivata pochi giorni dopo l’omicidio, quando gli inquirenti hanno imboccato la strada giusta ed hanno puntato sulla pista della vendetta personale.

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