Dopo la crisi di maggioranza aperta dai sei consiglieri di
maggioranza, l’opposizione reagisce in modo diverso su quanto avviene nelle fila di coloro che appoggiano Liccardo.Alcuni pensano che i dissidenti non avranno il coraggio di decretare
la crisi, mentre altri vedono nel bilancio previsionale il banco di
prova della tenuta dell’amministrazione. Tutti concordano
sull’immobilismo che sta caratterizzando la consiliatura di Angelo Liccardo.
«Si sono vendicati della vicenda del Giardino dei Ciliegi, infatti,
sono le stesse persone che hanno votato contro. Si tratta solo di un’ulteriore
operazione per portare a casa ancora qualcosa in vista del bilancio. E’
sicuramente una farsa: le persone serie quando hanno
una vera contrarietà si dichiarano indipendenti; in caso di accordo si
ritorna in maggioranza strutturata, altrimenti bisogna andare a casa.
– ha dichiarato il consigliere de “L’Altra Marano Mauro Bertini”- Loro
invece hanno detto che voteranno indipendentemente dalle posizioni
dell’amministrazione. Personalmente sembra tutta una presa per i fondelli perché non
vogliono andare a casa, continuando con una strategia che dura da due anni: possono
urlare quanto vogliono, nessuno li prende sul serio».
Critica la posizione dell’ex candidato sindaco Michele Palladino: «La
una crisi di maggioranza era sotto il pelo dell’acqua e giovedì è
emersa prepotentemente. Hanno difficoltà anche ad uscirne fuori: quando le richieste
provengono da un singolo consigliere riescono a gestirle, quando i
consiglieri sono 6, allora significa che c’è un malcontento un diffuso. Questa non è una
crisi passeggera, ma possono trovarsi intorno ad un tavolo ed accontentare tutti. Il
sindaco a fronte della richiesta di azzeramento della giunta ha
mostrato un atteggiamento forte. La città è nell’immobilismo totale,
al momento l’unica sofferenza certa è quella dei cittadini».
«Non vanno a casa, tireranno a campare. Le colpe non sono solo del
sindaco ma il futuro dell’amministrazione dipende dalla sua volontà di
restare. Un’amministrazione si manda a casa sul bilancio, non su
provvedimenti di routine, in quel caso la maggioranza dimostra che
che non è più in linea Liccardo. – ha sostenuto il consigliere
del Pd Pasquale Coppola – Questa impasse è iniziata dal primo giorno
della loro amministrazione. Liccardo non ha condotto il rinnovamento
che dice di aver fatto: questo è un paese in ostaggio tra la fazione di
Di Guida e quella del sindaco. Sono in guerra per le poltrone».


