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Giugliano. Esce «Wake Up», brano e videoclip di The Safior, la band ‘al femminile’

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Wake Up è il «brano dedicato a chi nasconde la propria sofferenza dietro un sorriso, a chi ha trovato la forza di rialzarsi ed andare avanti nonostante tutto». Così The Safior, il gruppo composto da Rosaria Mallardo, Amalia e Federica Valletta definiscono il loro primo lavoro discografico. Oggi le tre artiste napoletane (due di Pianura ed una di Giugliano), ci presentano il loro primo videoclip musicale “Wake Up”, e ci raccontano la storia del loro gruppo.



Guarda e ascolta il brano su Youtube

The Safior è un gruppo tutto al femminile di genere Pop ed originario di Napoli, la cui formazione è composta da Rosaria Mallardo (Voce, Piano e Batteria) di Giugliano (Varcaturo per essere precisi), Amalia (Chitarre) e Federica (Basso) sorelle originarie di Pianura. Il gruppo ha iniziato la sua attività sei anni fa, quando le ragazze si incontrano grazie ad un amico in comune; le sorelle Valletta ovvero Amalia e Federica, colpite dalla voce di Rosaria, decisero di farle ascoltare un inedito, Rosaria se ne innamorò all’istante e così “Wake Up” iniziò a prendere forma.

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Il brano. Le tre ragazze dedicano questo brano a chi nasconde la propria sofferenza dietro un sorriso, a chi colmo di rabbia cerca di trovare un perché, ma senza avere risposta alcuna, a chi si perde nei ricordi trattenendo una lacrima, a chi ha trovato la forza di rialzarsi e andare avanti nonostante tutto. «Si tratta di incontrare la sofferenza, ed accettarla – affermano -. Il dolore è il gran maestro degli uomini, sotto il suo soffio si sviluppano le anime. Essere stati amati tanto profondamente ci protegge per sempre, anche quando la persona che ci ha amato non c’è più. È una cosa che ci resta dentro, nella pelle».

La collaborazione. Le tre artiste si sono esibite per anni in serate e contest, fino all’incontro fortuito con Salvatore Petrone, arrangiatore musicale anch’egli pianurese che, camminando per strada, «sentì cantare una ragazza dalla voce particolare, molto bella e con un timbro pulito che si faceva sentire anche a distanza, mentre una chitarra ed un basso accompagnavano il tutto». Ma tra la folla degli stretti vicoli di Napoli non si riusciva a vedere nulla finché, di lì a poco, si intravedevano tre ragazze molto semplici nel loro aspetto che, «con molta naturalezza, si mostravano al pubblico cantando brani in inglese». Salvatore Petrone era lì ad ascoltare “Wake Up” ma poi, appena la band terminò l’esibizione, egli chiese «Ma questo brano di chi è?» Le ragazze risposero «Il nostro, perché?» Da quel giorno, Salvatore Petrone decise di collaborare con le tre artiste per realizzare qualcosa di concreto che portasse il loro messaggio musicale direttamente nelle case e ad un pubblico più esteso. Ci sono riuscite! La loro è un’autoproduzione e le loro risorse sono “tempo e capacità!”

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