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giovedì, Aprile 25, 2024
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Corbelli offre il Napoli a Naldi: 42 milioni di

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La corsa contro il tempo è cominciata. Il Napoli, da due giorni nelle mani dell’amministratore giudiziario, dovrà impegnarsi in uno sprint mozzafiato per sottrarsi al fallimento. I traguardi da raggiungere sono due: mettere a posto i conti e creare le basi per un futuro senza debiti, condizioni indispensabili per ripristinare le regolari funzioni del club azzurro. La strada da intraprendere è già chiara, delineata com’è dalle dettagliate motivazioni dei giudici della Fallimentare. C’è un enorme disavanzo economico da colmare, quantificabile in oltre 50 milioni di , cento miliardi di lire circa, nonostante il ricorso d’urgenza annunciato dai legali di Soccavo. Il problema vero, però, è soprattutto un altro: capire chi è intenzionato davvero a darsi da fare per correre ai ripari, tamponando l’emergenza e proiettandosi subito sulla ricostruzione. Corbelli, dalla sua cella di Regina Coeli, ha lasciato trapelare le sue intenzioni: del calcio, non vuole più sapere. Una convinzione ferma, non dovuta al momento di enorme delusione. Il patron di Finarte, anche prima del suo arresto, si stava interrogando sull’opportunità di restare al vertice della squadra, in presenza di una situazione finanziaria disastrosa. Ma sono stati gli ultimi eventi, compreso l’intervento del Tribunale, a convincerlo una volta per tutte a passare la mano, dopo due stagioni prive di risultati.
Corbelli, a riprova della sua volontà di mollare tutto, ha già fissato il prezzo per le quote azionarie del Napoli (l’80%) che gli appartengono: 42 milioni di euro, 80 miliardi di lire. Ne sono stati messi subito al corrente i professionisti di Salvatore Naldi, il nuovo socio di minoranza che possiede l’altro 20% del club azzurro, durante un breve incontro a Soccavo l’altro ieri. L’imprenditore posillipino, rimasto praticamente solo, è davanti a un bivio: mettersi in disparte, rischiando di perdere i 30 milioni di che ha investito per adesso nell’affare, oppure trasformarsi nel principale punto di riferimento dell’operazione salvataggio. Una scelta difficile, perché insistere comporterebbe un impegno economico colossale: 42 milioni di per liquidare Corbelli, altri 20 per pagare il suo debito con Ferlaino, e per finire un’altra trentina per soddisfare le emergenze più gravi della società. In tutto, a conti fatti, 180 miliardi di “vecchie” lire.
Ma Naldi, a dispetto della situazione disperata, sarebbe convinto a insistere. «Non scappo…», ha dichiarato l’albergatore posillipino, con l’aggiunta di una precisazione importante. «Cerco alleati, da solo non posso farcela». L’equivalente di una richiesta di aiuto, perorata anche dal sindaco Iervolino e da Bassolino, che a loro volta si stanno dando da fare per salvare il Napoli. Interlocutoria la prima risposta, scaturita da un summit con i principali industriali cittadini. Ben altro successo ha ottenuto il successivo sondaggio, avviato personalmente da Naldi nei confronti della multinazionale “Marriott Hotel”, già in affari con il nuovo azionista azzurro per il franchising dell’albergo Flora di Roma. Il gruppo americano, già contattato un mese e mezzo fa, durante una riunione a via Veneto, avrebbe rilanciato la sua disponibilità a entrare nel calcio, acquistando a sua volta una quota di minoranza (del 10%) della S.S.C. Napoli. Undici milioni di la cifra che la Marriot sarebbe pronta a stanziare immediatamente, scendendo in campo per essere d’aiuto alla squadra azzurra e a Naldi. Intervento utile, non risolutivo.
Per ripartire daccapo occorrono nuovi soci: almeno tre. Per questo sono in corso altri contatti. Il più avanzato è con la famiglia Gallo, che è già stata comproprietaria del Napoli a metà degli anni ’90. Di mezzo c’è anche un contenzioso giudiziario da 4.5 milioni di : soldi che il club azzurro, sconfitto nel primo grado di giudizio, potrebbe essere costretto a restituire proprio ai Gallo. L’alternativa, che avrebbe come effetto indiretto l’estinzione di un debito, è spingere i Gallo verso un clamoroso ritorno. L’intermediario, in questo caso, potrebbe essere il nuovo amministratore giudiziario, l’avvocato Minervini, che è stato il legale di fiducia della famiglia Gallo. C’è in gioco la vita del Napoli. Rep

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