Al Teatro Madrearte di via della Repubblica 173 prende il via la stagione teatrale. Il sipario si aprirà, sabato 24 ottobre, alle ore 21,00, e domenica 25 ottobre, alle ore 19,00; ad esibirsi sul palco ci sarà la compagnia del Nuovo Teatro Sanità che porterà in scena lo spettacolo “La terza comunione”, scritto e diretto da Mario Gelardi con Carlo Caracciolo, Luigi Credendino, Ciro Pellegrino e Carlo Vannini.
“La terza comunione va a descrivere un mondo che forse resiste solo nei ricordi dei nostri genitori o di noi bambini, e, come relitto di un’umanità superata, forse, anche in qualche paese del profondo Sud”. Quella che Mario Gelardi intende ricreare è l’immagine indelebile, nella memoria di ognuno, di quella comunità di donne che una volta affollavano le chiese, unite come un solo popolo, una sola entità, a recitare rosario, in una nenia cantilenante o a interpretare canzoni sacre. “Ho cercato di ricreare questo mondo – ha spiegato Gelardi – unendo le donne come in un’unica voce, un unico pensiero, che poi può dividersi in due, tre, quattro, infinite voci. Il testo è insieme monologo e dialogo. La preghiera qui si fa ancor di più rito, ma rito teatrale. Ho creato – ha aggiunto -una storia decisamente sopra le righe, paradossale: l’impossibilità di una bambina di ricevere la prima comunione, la sua difficoltà ad ingoiare l’ostia; il corpo sacro di Cristo viene rigettato dal corpo altrettanto sacro di un’anima candida”. Una vicenda questa che appare al nucleo comunitario, parrocchiale e umano, simbolicamente negativa, e che crea un mondo fatto di voci, di pettegolezzi, di frasi masticate e non dette, di parole sputate di nascosto, che determinerà lo svolgersi dei fatti. “La terza comunione” è uno spettacolo da non perdere dove, come spiega Gelardi, “le parole si fanno preghiera che uccide, preghiera sbagliata, ostinata, musica mortale”.
Per informazioni rivolgersi al botteghino del Teatro Madrearte al numero 3348255591 o consultare il sito www.madrearte.it.
Com.Sta.

