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«RIFIUTI, GLI IMPIANTI DI CDR SONO VICINI AL COLLASSO»
Legambiente: da tre giorni camion in coda per scaricare

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GIUGLIANO. Quel balletto di cifre sulla raccolta differenziata è diventato anche un «atout», sui tavoli dei candidati alla presidenza della Regione. Arrivata al 12 per cento, secondo Antonio Bassolino, «partendo da zero». Ferma all’8 per cento, secondo Italo Bocchino. Passate le elezioni, arriva una percentuale ancora più inquietante: la differenziata, almeno per quanto riguarda i rifiuti che arrivano all’impianto di Cdr (combustibile da rifiuti) di Giugliano – e presumibilmente anche a quello di Caivano – sarebbe ferma intorno al 6-7%. E il dato non arriva certamente dal centrodestra, ma dal circolo Legambiente di Qualiano. Il suo presidente Raffaele Del Giudice, nonostante all’interno degli impianti gli occhi indiscreti non siano particolarmente graditi, conosce molto bene il funzionamento dei Cdr in provincia di Napoli. E le sue dichiarazioni coincidono parzialmente con quelle dell’amministratore Asìa Lino Bonsignore, che aveva parlato di Cdr «in difficoltà da due settimane», con lunghe code e gravi ripercussioni sulla disponibilità degli automezzi per la raccolta. Una previsione, in verità, non molto difficile: la difficoltà agli impianti di Cdr raramente non è stata riscontrata. «In difficoltà? Direi che gli impianti sono al collasso – rincara la dose Del Giudice – Tutte le prescrizioni della magistratura riguardanti gli adeguamenti tecnici vanno a rilento: la sistemazione dei nastri e dei filtri, le migliorie ai portelloni, il miglioramento della qualità di sovvalli e fos (frazione organica stabilizzata). Da almeno tre giorni ci sono code di camion che aspettano di scaricare: sette-otto ore in fila, poi magari l’impianto si blocca e le ore diventano sedici. Non credo che ci siano segnali di una crisi come quella dell’anno scorso, ma la situazione è tutt’altro che rosea. Agli impianti arriva di tutto, mentre non si sa ancora dove verrà smaltita la fos, quando saranno terminate le capacità residuali di altri impianti, dopo la chiusura di Settecainate». Che la raccolta differenziata sia ferma al palo, nonostante il lancio in grande stile di «Napulita» appena sei mesi fa, è sotto gli occhi di tutti. E sembra sempre più velleitaria la quota del 35 per cento da raggiungere entro tre anni. Di certo incide il caos legato alla nuova gara d’appalto, ma soprattutto la gestione della vertenza Bacino 5, al cui personale è affidata la raccolta differenziata. Per ora in teoria, visto che il progetto di «travaso» dei 350 dipendenti dall’Ente Bacino all’Asìa è ancora sospeso. Anche di questo si è parlato ieri, al tavolo della riunione. Anche questa è una matassa ingarbugliata, ma si dovrà sciogliere molto presto, prima di provocare un vero caos.



FABIO JOUKAM – IL MATTINO (edizione city) 13 aprile 2005

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