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giovedì, Maggio 9, 2024
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LA FIGLIA DI SERGIO BRUNI: «NAPOLI DIMENTICA IL MAESTRO»
Adriana: «Penserò io a ricordarlo». A Villaricca serata-evento

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VILLARICCA. Nell’attesa che prenda corpo il ritorno di Piedigrotta, Adriana Bruni promette per settembre, il mese dei carri e delle canzoni, un evento per «ricordare papà come merita. Avrei voluto farlo prima, ma la sua morte mi ha causato un fortissimo senso di depressione, che ho curato all’estero, unendo lavoro e distanza da ogni stress. Ora sto bene e voglio fare quello che altri non hanno fatto: difendere e tramandare la memoria della Voce di Napoli con un grande spettacolo, anche televisivo, in occasione dell’inaugurazione della villa comunale di Villaricca». C’è più di una punta di risentimento nella voce della figlia del sommo Sergio: «Ci avevano promesso che lo avrebbero portato a Napoli, per dare un’occasione al suo popolo di deporre un fiore sulla sua tomba, ma per lui non c’è spazio nel quadrato degli uomini illustri, né altra soluzione degna». La natia Villaricca, però, è madre e non matrigna e se la città porosa incassa l’accusa di aver dimenticato la sua ugola più rappresentativa, «miracoloso innesto tra mondo contadino e mare» (De Simone dixit), Adriana Bruni ringrazia Villaricca per la cura con cui difende la memoria dell’uomo di «Carmela». Lo spettacolo a cui pensa, infatti, verrà a fine di un percorso che comincia con la terza edizione del Premio Bruni, sette giorni, dal 21 al 28, in cui l’antica Panicocoli rilancerà con orgoglio la figura del maestro. «La Provincia scende in campo al fianco di questa manifestazione», spiega il presidente Dino Di Palma, «perché parte da uno dei nostri più grandi e rigorosi artisti per rivolgersi ai giovani e scommettere sul futuro». Armando De Rosa, amico del cantante e presidente della Pro Loco, ricorda che «l’iniziativa nasce da un desiderio di Sergio, che voleva lavorare con i ragazzi per non disperdere il patrimonio culturale della nostra canzone». Bruno Palmieri, a nome della Direzione scolastica regionale, sottolinea che «l’adesione delle scuole che aderiscono al Premio Bruni con elaborati poetici e grafici sul cantante e la melodia partenopea è cresciuta in maniera esponenziale». E chiede «un’operazione di continuità, una sede fissa per il culto bruniano e l’esposizione dei lavori dei giovani». Assente giustificato il poeta Salvatore Palomba, deus ex machina dell’intera operazione, tocca al sindaco Raffaele Topo ricordare come l’iniziativa «si inserisca nel Maggio dei monumenti, mettendo in mostra il nostro gioiello più prezioso, Bruni, ma anche luoghi e itinerari da riscoprire». Prima dello show settembrino in villa comunale, e magari prima che Napoli si ricordi della sua voce, sabato 28 chiusura in piazza Maione per il Premio Villaricca Sergio Bruni con Sal Da Vinci: «Io non mi posso dire figlio del maestro, anche perché tutti sapete chi è mio padre, ma suo nipote forse sì. Sono cresciuto nel culto della sua ugola unica, miracolo fonetico immortale, ma anche del suo rigore, del suo saper mettere da parte gli interessi economici nel nome del rispetto del pubblico e di se stesso. Cantare i suoi cavalli di battaglia mi inorgoglisce ed emoziona».


FEDERICO VACALEBRE – IL MATTINO 20 MAGGIO 2005

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