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venerdì, Maggio 10, 2024
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La storia de La Sonrisa, dalle ombre della camorra ai matrimoni con vip e tanto trash con il programma ”Il Castello delle Cerimonie”

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Secondo l’accusa Don Antonio Polese acquistò, insieme ad altri soci, il Palazzo del Principe di Ottaviano che divenne il quartiere generale di Cutolo.

È direttamente Cutolo a collegarsi alle sorti dell’hotel La Sorrisa durante il suo regime penitenziario al 41 bis. Nel 2010 l’ex boss di Ottaviano cercò di rincuorare sua nipote entrambi in pena per il nipote-marito, proprio durante un colloquio in carcere Cutolo confida: «Potrei fare mille e mille cose. Vedi, c’è una località dove comprammo un vecchio rudere spagnolo, 700 milioni no?… Adesso vale sessanta miliardi. Eravamo quattro soci, no… Tre stanno lì… Dove fanno il festival della canzone…» lei immediatamente lo incalza «A Sanremo?» ma ‘O Professore nega.

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Secondo l’ipotesi investigativa il riferimento è proprio alla Sorrisa, sequestrata tra il 1984 e il 1989 perché ritenuto frutto di proventi illeciti. Un altro rimando è riscontrabile dall’accenno sulle esibizioni canore, infatti, la “reggia” di Polese ha ospitato per trent’anni il festival della canzone “Napoli prima e dopo” trasmesso anche su Rai 1.

La cornice de La Sorrisa è stata scelta anche da Marianna Giuliano e Michele Mazzarella, rispettivamente rampolli dei clan di Forcella e di Santa Lucia. Da quella cerimonie scaturì un’interrogazione parlamentare che sfocio in una querela di Polese contro il deputato di Sel Arturo Scotto, la vicenda venne poi archiviata. Una nota parlamentare sottolinea: “Secondo gli inquirenti il patron del Grand Hotel La Sonrisa avrebbe sfruttato l’antica camorra contadina, ovvero quella che faceva affari con la macellazione abusiva e con il mercato del latte e delle mozzarelle che imponevano ai commercianti. Anni fa Polese fu sospettato anche di avere rapporti con il boss Raffaele Cutolo e di nasconderne presso la Sonrisa una sorella, ma le perquisizioni eseguite dalle forze dell’ordine non diedero conferma a questa ipotesi”.
Poi nel corso degli anni La Sonrisa è diventato teatro del Programma Il castello delle Cerimonie che tanto ha fatto parlare per i suoi matrimoni trash e sfarzosi. 

Da questa ricostruzione si tralascia il pronunciamento del giudice del Tribunale di Torre Annunziata Concetta Criscuolo che ha confermato la lottizzazione abusiva de La Sorrisa, scaturita in una confisca. Questa indagine partì nel novembre 2011 e fu così motivata dal Gip Nicola Russo “In sintesi dal 1979 in poi su questa vasta area, ove fino ad allora era presente solo un fabbricato rurale, è stata compiuta un’attività edilizia, in assenza di titoli abilitativi o di titoli emessi in maniera illegittima, in violazione delle più elementari norme edilizie ed urbanistiche e della normativa a tutela del paesaggio, che ha portato alla realizzazione di una imponente consistenza immobiliare con lo stravolgimento urbanistico dell’area”.

Confisca per l’hotel La Sonrisa, arriva la mazzata definitiva per il ‘Castello delle Cerimonie’

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