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lunedì, Maggio 13, 2024
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IL TEENAGER IGNORA LA CRISI E ALLO SHOPPING NON RINUNCIA
La ricerca. Fa acquisti almeno una volta a settimana e spende cento euro a uscita

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INTERNAPOLI.
Il mesile femminile “Luna” ha recentemente pubblicato i risultati di un sondaggio sulla crisi economica tra i teenager, l’esito è stato tuttaltro che scontato: il peso della crisi… un peso mosca!.
I teenager fanno shopping almeno una volta a settimana con una spesa media di 100 euro e picchi di 200 euro, cifre che ci fanno salire il sangue alla testa visto che le famiglie italiane stanno tagliando anche le spese necessarie, ma il tutto si spiega subito. Ad essere intervistati sono stati gli studenti di tre licei rinomati italiani: il Berchet di Milano, il Tasso di Roma e l’Umberto I di Napoli, dove il meno ricco va a scuola con la Ducati e veste Dolce & Gabbana per andare a fare futting. Il 79%, infatti, compra vestiti firmati, magari uno studente dell’IPSIA di Scampia di firmato avrebbe solo le cambiali del padre, lo stesso studente alla domanda “ti senti un consumatore in erba?” avrebbe anche sicuramente risposto “si, ma l’ashish è meglio!”. Nota stonata del sondaggio riguarda la spesa relativa all’ Hi-Tech che si trova al penultimo posto con il 9.5%, meglio una maglietta con una grossa D e una grossa G piuttosto che un portatile utile per studiare e tanto altro.
Il 68% si tiene informato gurdando le vetrine, per poi entrare nel negozio, comprare e pagare in contati. Non molto diverso da quello che farebbe il nostro ormai amico studente di Scampia, solo che si perderebbe gli ultimi passaggi della sequenza vetrina-comprare-pagare o forse si fermerebbe semplicemente al primo step.
Il questionario, che a detta dei professori è stata l’unico scritto che hanno consegnato completo e con il sorriso sulle labbra, all’ultima domanda chiedeva “cosa compreresti se non avessi problemi di budget”, ovviamente la risposta dei nostri amici liceali è stata secca: vestiti firmati, ma ci sono state anche risposte geniali del tipo “beni immobili non ancora identificati”, una sorta di U.F.O. molto terrestri. Molti vorrebbero anche comprare un’opera d’arte di Kandinsky (alla domanda “conosci Kandinsky” il nostro amico di Scampia avrebbe risposto “si, ma l’ashish è meglio!”, ormai…).
Ci fa comunque onore che a Napoli, città dove le griffe sono false, i ragazzi preferiscono solo oggetti originali… il falso lasciamolo ai ricchi.

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